A Londra un murales del famoso artista sarà rimosso dalla Royal Courts of Justice mentre in Veneto sta per arrivare la mostra “Banksy e la Street Art”
Amato ma anche discusso, con le sue opere spesso al centro di controverse opinioni, Banksy ritorna in questo periodo protagonista della scena. E’ di questi giorni la notizia che a Londra la sua nuova opera sarà rimossa dalla Royal Courts of Justice in quanto viola le norme sugli edifici storici secondo le quali devono mantenere il carattere originale.
Il murales apparso nei giorni scorsi rappresenta un manifestante a terra con un cartello sporco di sangue picchiato da un giudice, con tanto di toga, parrucca e martelletto. In un post sul suo account ufficiale Instagram, Banksy ha rivendicato la paternità dell’opera che si trova su una delle pareti esterne del Queen’s Building, parte del complesso della Corte di Giustizia londinese. In attesa della rimozione il murales è stato coperto e l’area recintata e sorvegliata.
Spostandoci in Italia, a Venezia è recente la rimozione di un’altra opera di Banksy “The Migrant Child” che sarà sottoposta a intervento di restauro.

Street Art in Veneto
Nel frattempo, in Veneto, a Palazzo Sarcinelli di Conegliano (TV), è in preparazione la mostra “Banksy e la Street Art”, visitabile dal 15 ottobre 2025 al 22 marzo 2026.
Un viaggio nell’universo dell’artista attraverso 80 opere che indagano uno dei movimenti artistici più dirompenti, controversi e affascinanti dell’epoca contemporanea. L’esposizione nasce con l’obiettivo di raccontare l’evoluzione della Street Art da forma espressiva marginale e spesso illegale a linguaggio globale riconosciuto, studiato e perfino celebrato nelle sedi istituzionali.
Cosa vedremo nell’esposizione a Conegliano
La mostra ospita anche altre opere di artisti fondamentali della scena urbana. Ci sono Keith Haring con il suo linguaggio grafico immediato e universale, nato nei tunnel della metropolitana newyorkese degli anni ‘80, e Shepard Fairey, in arte Obey, uno degli street artist più importanti al mondo che ha saputo denunciare la manipolazione delle immagini attraverso manifesti iconici. Non mancano artisti contemporanei come Mr. Brainwash e Mr. Savethewall, che esplorano il confine tra arte, comunicazione e cultura pop. L’esposizione è un racconto immersivo e visivamente potente su un’arte che nasce dal basso, si rivolge a tutti e continua a interrogare il nostro tempo. “Banksy e la Street Art”, curata da Daniel Buso e organizzata da Artika in collaborazione con Deodato Arte e la Città di Conegliano, si sviluppa attorno a quattro grandi temi – ribellione, pacifismo, consumismo e lotta anti sistema – che attraversano l’opera di Banksy e dei maggiori street artist contemporanei.
La nascita della Street Art
La Street Art ha radici lontane, che riconducono ai graffiti rupestri, alle pitture murali medievali, ai murales politici del dopoguerra o anche al muralismo messicano. Negli anni ’70 dello scorso secolo, l’arte murale si è reinventata come mezzo politico e collettivo; mentre in Francia durante il maggio 1968 gli slogan diventavano arte, a New York, nel sottosuolo della città, nasceva il writing con i suoi tratti inconfondibili: tag, firme e simboli che si moltiplicavano sui treni e sui muri. Proprio in questo contesto si colloca la figura più enigmatica e rivoluzionaria della scena contemporanea: Banksy. Di origine britannica ma dalla biografia ignota ha fatto proprio del mistero il suo tratto distintivo con immagini che arrivano dritte al cuore della società contemporanea, come nel caso di “The Migrant Child”, per citarne una su tutte, svelando ipocrisie e contraddizioni. Anche i luoghi dove l’artista colloca le sue opere non sono scelti a caso, ma sono parte integrante del messaggio che vuole lanciare.