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Caregiver: dalla manovra la spinta per un nuovo riconoscimento

Caregiver: dalla manovra la spinta per un nuovo riconoscimento

Previsto nella bozza della legge di Bilancio un fondo per dare il via alla riforma della figura del familiare che presta assistenza domiciliare ai parenti disabili

In una società che invecchia, insieme ai badanti, che contribuiscono professionalmente all’assistenza per anziani e malati, i familiari che si prendono cura in casa di parenti non autosufficienti sono sempre più un pilastro imprescindibile nel sistema socio-sanitario, contribuendo tra l’altro a evitare il ricovero nelle strutture pubbliche.
Eppure, per i cosiddetti caregiver, manca ancora a livello legislativo una precisa definizione specifica che ne consenta un  riconoscimento e la conseguente possibilità di accedere alle agevolazioni. E se, dopo i primi passi a livello regionale, a partire dall’Emilia Romagna nel 2014 e poi anche in Lombardia, qualcosa si è ultimamente mosso, attraverso le recenti modifiche della legge 104, ad aprire a una vera e propria riforma organica del settore è il Fondo dedicato che il Governo ha deciso di istituire attraverso la manovra 2026.

Le novità in arrivo con la legge di Bilancio

L’articolo 53 della bozza della legge di Bilancio licenziata dal Consiglio dei ministri, che presto inizierà l’iter parlamentare verso l’approvazione definitiva, si intitola espressamente “Fondo per le iniziative legislative a sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare” e riprende l’analoga previsione della manovra 2018, che però poi non ebbe un seguito.
Nel testo della norma si prevede in concreto l’istituzione di un Fondo per il finanziamento degli interventi “di iniziativa governativa finalizzati alla definizione della figura del caregiver familiare delle persone con disabilità e al riconoscimento del valore sociale ed economico della relativa attività di cura non professionale”. La dotazione del Fondo è quantificata in 1,15 milioni per il 2026 e poi, a decorrere dal 2027, in 207 milioni di euro annui, a testimonianza dell’intenzione di definire il prossimo anno la normativa specifica per l’assistenza domiciliare in modo da poter successivamente introdurla a regime.

Caregiver: a che punto siamo

La figura del caregiver familiare è stata prevista per la prima volta proprio dalla legge di Bilancio approvata a fine 2017, come “persona che assiste e si prende cura di specifici soggetti”.
Ricomprendendovi tutti coloro che hanno fornito cura e assistenza ad altri componenti della propria famiglia almeno un volta a settimana, in base ai più recenti dati Istat i caregiver italiani superano i 7 milioni, di cui 4,1 milioni di sesso femminile, arrivando a circa 8 milioni se si guarda anche a chi ha assistito una persona diversa dai propri familiari.
Una serie di agevolazioni a loro destinate è stata da poco introdotta modificando la legge 104.
Così, dal 1° gennaio 2026, aumenta di 10 ore il monte di permessi retribuiti, è possibile richiedere il congedo fino a 2 anni, senza stipendio, ma anche senza perdere il posto di lavoro e viene garantito un accesso prioritario alla concessione dello smart working. Ulteriore novità che può tradursi in vantaggi è inoltre legata alla riforma del sistema dell’invalidità civile, che punta maggiormente su un approccio bio-psico-sociale al posto di quello tradizionale, basato su valutazioni esclusivamente mediche.

Alberto Minazzi

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