Arte e Cultura +

Caorle: in una grotta, un suono profondo 35.000 anni

Caorle: in una grotta, un suono profondo 35.000 anni
Tramedistoria-Copyright-©-Tramedistoria

Un percorso immersivo nel museo dell’Archeologia del Mare riporta alla luce le prime voci dell’umanità: strumenti ancestrali, vibrazioni arcaiche e un viaggio intimo nell’origine dell’ascolto

Il loop di un sintetizzatore elettronico, un riff di chitarra; sbattono i piatti, pizzicano le corde del clavicembalo. Un canto gregoriano, il coro tragico del teatro greco, la lira di Omero, fino al suono primordiale di un vento che fischia nelle conchiglie, pelli che rimbombano nella terracotta, pietre che sbattono. In poche righe, 35.000 anni di storia del suono; solo una suggestione verbale per portare con l’immaginazione a un suono arcaico, riprodotto “concretamente” nell’installazione artistica che riporta il linguaggio sonoro dell’essere umano dalle sue origini, fino alla modernità, in quel di Caorle.

suono
Caorle

La Grotta del suono

Dopo il grande successo ottenuto nel biennio 2024-25 al museo Vittorino Cazzetta di Selva di Cadore, la Grotta del suono getta l’ àncora al museo nazionale di archeologia del mare di Caorle: sabato 29 novembre, alle 11, viene inaugurata l’esperienza sensoriale dal titolo “La grotta del suono – 35.000 anni di note”.
La mostra raccoglie trent’anni di studi, ricerca e sperimentazione sull’archeologia del suono, con la ricostruzione di strumenti e sonorità provenienti dal Paleolitico Superiore, del Mesolitico, del Neolitico e dell’Età del Rame.
“Padre” dell’esposizione è Simone Pedron, archeologo e musicista, presidente di Tramedistoria Impresa Sociale. Flauti in osso, fischietti, rombi sonori, tamburi in terracotta, raschiatori e conchiglie-tromba sono stati riprodotti partendo dai reperti archeologici originali, cercando di risalire poi alla sonorità delle epoche arcaiche.

suono
Tramedistoria, Copyright © Tramedistoria

Suoni, fragranze e visioni della preistoria

Gli strumenti sono collocati, nel percorso, in un ambiente immersivo fatto non solo di suoni, ma anche di luce e fragranze che possano riportare a quella storia.
In sottofondo, un tappeto sonoro realizzato con la collaborazione delle musiciste Eleonora Demattia, Virginia Salvatore e la produzione audio di Federico Pelle di The Basement Studio di Vicenza nel suggestivo castello di Andraz, a Belluno, dove è stato registrato.
Nell’aula didattica al piano terra del museo dell’archeologia del mare verrà inoltre ricreato l’ambiente di una grotta preistorica, compreso di pitture rupestri, mentre nella sala conferenze sarà possibile guardare un video-approfondimento dedicato agli strumenti e alla ricerca acustica che ha ispirato il progetto.

suono
La grotta del suono, Ph.Tramedistoria, Copyright © Tramedistoria

Non poteva mancare, nell’aggancio tra il suono e Caorle, un chiaro riferimento al mondo marittimo. Sarà particolarmente rilevante l’ascolto della replica al sifflet del bosco, un fischietto in osso utilizzato dal nostromo del brigantino militare Mercurio per impartire ordini; il brigantino rinvenuto dal fondo del mare Adriatico, fu affondato nel 1812 nella battaglia di Grado dagli inglesi.

Il suono: primo linguaggio dell’umanità

È importante ricordare, per i visitatori, che il suono arcaico non era una questione di musica e di arte, ma piuttosto di riproduzione, di linguaggio, di comunicazione soprattutto emotiva: il suono come probabile precursore della parola e di condivisione di un codice. «Da sempre l’uomo usa il suono per comunicare, per conoscersi e per sentirsi parte di un tutto più grande» – spiega Simone Pedron – «e i suoni degli strumenti musicali preistorici ci raccontano la nascita dell’ascolto e del gesto: il primo linguaggio dell’umanità». Per l’inaugurazione si prevede una conferenza divulgativa sull’archeologia musicale e, in seguito, due giornate dedicate a laboratori didattici per bambini e ragazzi, con la costruzione di semplici strumenti musicali preistorici.

“Fare e vedere” per capire

L’Impresa Sociale Tramedistoria nasce nel bellunese come associazione durante il 2016, con lo scopo di divulgare e condividere saperi attraverso diverse discipline: arte, antropologia, archeologia, natura, filosofia e storia. La sua peculiarità è il voler rendere tangibili gli argomenti e gli strumenti che riguardano le diverse discipline, facendoli “toccare con mano” – coinvolgendo sia bambini, che adulti – con la convinzione che per capire serva fare e vedere. Da qui la riproduzione degli strumenti musicali. A oggi, Tramedistoria gestisce il già menzionato museo Vittorino Cazzetta a Selva di Cadore, il villaggio preistorico Parco Valle del Menago a Bovolone (Verona) e il Muvar – museo dell’Uomo di Val Rosna in località Campagna Sorriva a Sovramonte.

L’iniziativa è realizzata dalla Direzione regionale Musei nazionali Veneto in collaborazione con Tramedistoria Impresa Sociale, concessionario dei servizi al pubblico presso il museo e con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Città di Caorle, che ha supportato l’iniziativa nell’ambito delle attività di valorizzazione culturale del museo e del territorio.
L’esposizione avrà durata fino al 3 maggio 2026.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Tag:  Caorle, musei