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Caldo: per l'Oms è emergenza sanitaria. Ma in Italia si vede la fine

Caldo: per l'Oms è emergenza sanitaria. Ma in Italia si vede la fine

Una lettera ai Governi europei sottolinea le conseguenze degli eventi estremi. Intanto, dopo un ferragosto di fuoco, c’è una data per la fine di Caronte

Nonostante un luglio fresco, l’estate 2025 verrà ricordata in Italia soprattutto per le due ondate di calore africano che hanno colpito il nostro Paese. Dopo le temperature record di fine giugno, in questi giorni la colonnina del termometro è tornata a impennarsi, con un ferragosto che, nelle previsioni del meteorologi, sarà ancora bollente. A incoraggiare a stringere ancora un po’ i denti, offrendo finalmente una prima prospettiva per la fine di Caronte, è il bollettino di iLMeteo.it.
Motivi di preoccupazione, invece, arrivano dall’Ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che, in una lettera aperta inviata ai Governi dei Paesi membri, ha lanciato un allarme: gli eventi meteo estremi, nel nostro continente, sono da considerarsi “un’emergenza sanitaria e non solo climatica”.

L’allarme dell’Oms: le malattie infettive

“La Regione europea – scrive la Commissione paneuropea per il clima e la salute dell’Oms – sta vivendo ondate di calore da record, sempre più frequenti, intense e mortali”. E il peggio potrebbe ancora dover arrivare. Se, si sottolinea, “la mortalità legata al caldo è aumentata del 30% negli ultimi due decenni, con oltre 100 mila decessi”, la previsione degli esperti è che “il bilancio delle vittime aumenterà negli anni a venire”. Da qui la richiesta di maggior sforzi dei vari Governi per contrastare i cambiamenti climatici, legata in particolare a una serie di considerazioni. La prima, di carattere epidemiologico, riguarda lo scenario delle malattie infettive, che, a causa dell’aumento delle temperature, sta cambiando, favorendo la diffusione di malattie un tempo rare nella regione europea. A titolo di esempio, viene citato il boom di casi di Dengue a trasmissione locale in Ue e nello Spazio Economico Europeo: ben il +368% tra il 2022 e il 2024.

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Cresce la pressione sui servizi sanitari

Non sono però solo le malattie virali ad aumentare l’aggravio di pressione sulle strutture sanitarie, sempre più in sofferenza nel tentativo di continuare a erogare alla popolazione servizi adeguati. Gli operatori sanitari, rimarca l’Oms, sono a rischio di colpi di calore e burnout. I sistemi di raffreddamento e informatici utilizzati negli ospedali sono a rischio guasti. E si tratta di vulnerabilità non isolate, ma “sistemiche e in crescita”. Le ondate di calore, sottolinea la Commissione, determinano poi un aumento di accessi ai pronto soccorso e dei ricoveri, “soprattutto per patologie cardiache, polmonari e renali”. A correre maggiori rischi di colpi di calore, prosegue l’analisi, sono le persone con problemi di salute mentale, visto che alcuni farmaci a loro prescritti riducono la capacità del corpo di regolare la propria temperatura. A risentire del caldo eccessivo è comunque la salute mentale in generale: “Il sonno peggiora, l’ansia si aggrava e le funzioni cognitive diminuiscono”, conclude la lettera.

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@Daniele Russo

Il caldo continua (ma dovrebbe avere le ore contate)

La fase di anticiclone africano sull’Italia, intanto, continua, quasi paradossalmente molto più al Centro-Nord che al Sud.
È l’ennesimo segnale, spiega Lorenzo Tedici, meteorologo di iLMeteo.it, del riscaldamento globale, che ha portato a 5 giorni di fila di massime attorno ai 40° in Toscana, a partire dal Fiorentino, e minime sopra i 32°, in particolare in Liguria di Ponente. E il bollettino per questo weekend di ferragosto è pressoché costante, nelle regioni centro-settentrionali: almeno fino a domenica, quando è prevista una prima lieve diminuzione delle temperature, ci attende sole e caldo intenso, con temporali locali, in alcuni casi anche di forte intensità, sui rilievi di queste macroaree insieme a quelli previsti a Sud. La tendenza, confermata, come sottolinea Tedici, da tutti i tipi di modelli utilizzati in meteorologia, indica però per la prossima settimana l’arrivo di una perturbazione atlantica che segnerà la fine di Caronte. Al Nord le temperature sono così destinate a tornare su valori accettabili già da martedì 19, al Centro probabilmente da mercoledì 20, mentre il cambiamento del tempo raggiungerà il Meridione da giovedì 21.

Alberto Minazzi

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Tag:  caldo, meteo