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Banksy arriva a Conegliano: viaggio nella Street Art

Banksy arriva a Conegliano: viaggio nella Street Art

Dal 15 ottobre al 22 marzo 2026, Palazzo Sarcinelli ospita ottanta opere tra Banksy, Keith Haring, Shepard Fairey e altri protagonisti della scena urbana, in una mostra che racconta l’evoluzione della Street Art

A partire dal 15 ottobre, Palazzo Sarcinelli, a Conegliano, apre le sue porte a “BANKSY e la Street Art”, visitabile fino al 22 marzo 2026.
Ottanta opere in esposizione per un viaggio nel mondo di uno dei linguaggi artistici più provocatori, amati e controversi della contemporaneità.
La mostra, curata da Daniel Buso e organizzata da ARTIKA in collaborazione con Deodato Arte e il Comune di Conegliano, propone un percorso pensato come un racconto a capitoli: ribellione, pacifismo, controllo e propaganda, consumismo. L’esposizione nasce con l’obiettivo di raccontare l’evoluzione della Street Art da forma espressiva marginale e spesso illegale a linguaggio globale riconosciuto, studiato e perfino celebrato nelle sedi istituzionali.

Oltre Banksy: i grandi nomi della Street Art

La mostra ospita anche altre opere di artisti fondamentali della scena urbana come Keith Haring con il suo linguaggio grafico immediato e universale, nato nei tunnel della metropolitana newyorkese degli anni ’80, e Shepard Fairey.
In arte Obey, ha saputo denunciare la manipolazione delle immagini attraverso manifesti iconici. E non mancano artisti contemporanei come Mr. Brainwash e Mr. Savethewall, che esplorano il confine tra arte, comunicazione e cultura pop. L’esposizione è un racconto immersivo visivamente potente su un’arte che nasce dal basso, si rivolge a tutti e continua a interrogare il nostro tempo.

Obey Acrilico Carta

Dalle origini ai graffiti: Banksy e la rivoluzione urbana

Le radici della Street Art affondano in tempi e luoghi lontani: dai graffiti rupestri alle pitture murali medievali, dai murales politici del dopoguerra al muralismo messicano.
Negli anni ’70 dello scorso secolo, l’arte murale si reinventa come mezzo politico e collettivo e, mentre in Francia durante il maggio 1968 gli slogan diventano arte, a New York, nel sottosuolo della città, nasce il writing con tag, firme e simboli che si moltiplicano sui treni e sui muri. Proprio in questo contesto si colloca la figura più enigmatica e rivoluzionaria della scena contemporanea: Banksy. Di origine britannica ma dalla biografia ignota ha fatto proprio del mistero la sua cifra espressiva con immagini che arrivano dritte al cuore della società contemporanea, come nel caso di “The Migrant Child”, svelando ipocrisie e contraddizioni.

Silvia Bolognini

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