Il boom di casi in Australia, dove i casi di influenza sono aumentati del 70% rispetto allo scorso anno, è un campanello d’allarme per l’Italia. Ecco perché
L’autunno 2025 rischia di essere un periodo “caldo” per la salute pubblica.
L’influenza stagionale quest’anno potrebbe infatti presentarsi con numeri da record.
A lanciare l’allarme sono gli esperti, che guardano con attenzione a quanto succede dall’altra parte del mondo: in Australia, dove l’inverno è già in pieno svolgimento, i casi di influenza hanno registrato un’impennata senza precedenti.
Le infezioni sono aumentate del 70% rispetto all’anno scorso, con oltre 18.000 segnalazioni fino a luglio e un boom delle ospedalizzazioni del 50% in appena due settimane.
Una situazione che ha creato una vera e propria emergenza, tanto da cercare soluzioni alternative come assistenza sanitaria in hotel per alleggerire i reparti saturi.
A preoccupare è anche la combinazione dei ceppi in circolazione: oltre al classico A H1N1, sta girando con forza il virus B Victoria, poco circolato negli anni scorsi e quindi potenzialmente esplosivo.
L’Italia si prepara a una stagione intensa
Gli infettivologi italiani non hanno dubbi: quello che succede in Australia potrebbe replicarsi anche da noi.
“Prepariamoci a una stagione influenzale impegnativa – commenta Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova -. Non è detto che la situazione australiana si replicherà nello stesso modo in Italia ma dobbiamo guardare a quanto succede per fare le previsioni di quello che potrebbe succedere qui. Ricordiamoci che in Italia l’anno scorso abbiamo avuto ben 16 mln di persone con l’influenza ed è probabile che se ci sarà anche da noi un aumento saranno davvero tanti gli italiani che rischiano di esser messi ko dall’influenza. Dobbiamo attrezzarci: informando la popolazione del rischio che c’è, facendo prevenzione, con l’informazione ma direi anche con le vaccinazioni. Dovrebbero vaccinarsi – conclude – quanto meno le persone fragili, gli anziani, i bambini, le donne in gravidanza”.
Per il 2025 si stima un’incidenza tra il 15 e il 25%. Senza vaccinazione, fino a 20 milioni di persone potrebbero finire a letto.
Anche perché il ceppo B Victoria, poco conosciuto dal sistema immunitario italiano, potrebbe fare parecchi contagi, soprattutto tra i più fragili.
La campagna partirà ai primi di ottobre, con l’obiettivo di raggiungere almeno il 75% degli anziani e dei soggetti fragili.
Il vaccino sarà gratuito per over 60, bambini, cronici, donne in gravidanza e operatori sanitari, ma disponibile anche per chiunque lo richieda.
Covid in ripresa
Parallelamente, si registra una ripresa anche dei casi di Covid-19.
Nulla di paragonabile alla pandemia, con sintomi che ricordano una normale influenza: stanchezza, febbre e mal di gola. Tuttavia, le persone anziane o fragili dovrebbero prestare particolare attenzione e considerare la vaccinazione come strumento di protezione aggiuntiva.
I sintomi dell’influenza 2025
L’influenza si manifesta di solito con febbre alta, dolori muscolari, tosse, mal di testa e affaticamento.
Nei bambini soprattutto, possono comparire nausea, vomito e diarrea.
I medici consigliano di vaccinarsi tra ottobre e dicembre, prima del picco invernale.
L’obiettivo non è fermare completamente il virus, ma ridurre le forme gravi, le ospedalizzazioni e le complicanze come polmonite o miocardite.
Buone pratiche di prevenzione restano fondamentali: lavarsi spesso le mani, usare la mascherina se si hanno sintomi e restare a casa durante la fase acuta della malattia.