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Auto elettriche: boom in Europa (ma ancora non in Italia)

Auto elettriche: boom in Europa (ma ancora non in Italia)

L’andamento del mercato nei dati Eurostat e di una ricerca di The Guardian sulla diffusione dei moderni veicoli ecologici. Gli incentivi in arrivo riusciranno a favorire il decollo anche da noi?

Gli europei si spostano sempre più a bordo di veicoli equipaggiati con un motore alimentato da una batteria, ma con una grande eccezione: gli italiani. I risultati di una ricerca pubblicata dal quotidiano britannico “The Guardian” evidenziano infatti come, nel 2025, i cittadini dell’Europa occidentale sembrano essersi messi definitivamente alle spalle le diffidenze mostrate inizialmente nei confronti delle auto elettriche. Al tempo stesso, però, i dati ufficiali di Eurostat relativi al 2024, quando gli acquisti dei moderni mezzi che abbattono le emissioni in Europa sono stati in generale sotto le attese, collocano il nostro Paese tra i fanalini di coda per la diffusione di macchine elettriche.

Il boom delle auto elettriche nella ricerca di “The Guardian”

I dati riportati da “The Guardian” parlano di quasi 600 mila immatricolazioni di auto a batteria in tutta Europa, compresi i Paesi del Sud del continente, nel trimestre tra aprile e giugno di quest’anno. L’impennata delle vendite è interpretata come un segnale della chiusura del lungo periodo in cui l’andamento del mercato si era mantenuto al di sotto delle previsioni, tant’è che gli esperti pensano che già nel periodo tra luglio e settembre si potrà battere il record appena raggiunto. Guardando alla realtà di oltremanica, per il quotidiano inglese a contribuire a spingere verso lo storico superamento della soglia di 600 mila veicoli elettrici venduti in 3 mesi sarà il rilascio a settembre, nel Regno Unito, di una nuova targa. Evento, abitualmente collegato a un aumento delle vendite, che andrà ad aggiungersi agli altri fattori individuati alla base della già avvenuta accelerazione del giro d’affari continentale nel settore.

Auto elettriche: i segreti del boom

Proseguendo nell’analisi di “The Guardian”, l’elemento maggiormente determinante, in tal senso, è stata l’immissione sul mercato da parte di case automobilistiche come Stellantis e Renault (ma anche la cinese Byd, che punta a strappare a Tesla la leadership del settore) di auto elettriche sia più convenienti dal punto di vista del prezzo d’acquisto, ottenendo il risultato grazie alla produzione di modelli di dimensioni inferiori, che più attraenti per i consumatori privati. Era stata proprio questa componente della domanda, del resto, a mancare nei numeri, a fronte di una buona risposta invece per quanto concerne i veicoli aziendali, i cui acquirenti pongono un’attenzione maggiore ai costi di esercizio, più bassi per le elettriche, che alla spesa iniziale. In secondo luogo, a rassicurare la potenziale clientela, nella prospettiva dell’autonomia dei veicoli, è proseguita in tutta Europa l’estensione della rete delle colonnine di ricarica.

La situazione italiana nel contesto europeo

I più recenti dati disponibili dell’Istituto di statistica europeo Eurostat sono intanto ancora quelli relativi al 2024, quando i circa 1,45 milioni di nuove autovetture elettriche a batteria vendute avevano rappresentato una flessione del -6,1% rispetto al 2023. In calo erano risultate sia le “full electric”, la cui quota di mercato era passata dal 14,6% al 13,6% di tutte le immatricolazioni, che le ibride “plug-in”, con una perdita del -6,5%. Sommando però le auto vendute negli anni precedenti e ancora non rottamate, il parco circolante di auto elettriche a batteria in Europa è arrivato lo scorso anno a 5,87 milioni (+32,4% dal 2023) più 3,95 milioni (+12,7%) di ibride. La percentuale più elevata di auto elettriche a batteria tra le nuove immatricolate è della Danimarca, con il 51,3%. La più bassa della Croazia (1,8%). Ma anche l’Italia, sotto il 10%, non può sorridere: la graduatoria Eurostat la posiziona al 27° posto.

La svolta italiana passerà per gli incentivi?

Altrettanto importante di quelli già analizzati, un fattore che sicuramente spinge a scegliere un’auto elettrica sono anche gli incentivi. Al riguardo, ancora “The Guardian” ricorda che, entro fine anno, sono attese la rinascita di un sistema di leasing sociale in Francia e la reintroduzione di un programma di sussidi per i veicoli elettrici del Governo britannico. In Italia dovrebbero invece partire già da settembre gli incentivi. di cui ha parlato il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, in occasione di un recente Question time alla Camera. Si dovrebbe trattare di circa 600 milioni di euro complessivi, che si punta a tradurre in acquisti per almeno 39 mila veicoli “a emissioni zero” di qui al 30 giugno 2026. Ne potrebbe derivare una prima spinta alla transizione, sia pur ancora insufficiente per centrare i target Ue. A fine 2025, infatti, i veicoli elettrici circolanti con targa italiana non dovrebbero ancora riuscire a raggiungere le 370 mila unità.

Alberto Minazzi

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