Don’t dream your Life, live your Dreams! “Sogno un giorno di partecipare alle paralimpiadi”
Aurora ha 21 anni, vive in Riviera del Brenta, in Veneto, e ha lo sguardo di chi non si ferma davanti a nulla.
Ama la musica, la montagna e viaggiare, ma è nello sport che trova la sua vera dimensione: lì dove servono tenacia, passione e il coraggio di non mollare.
Il tennistavolo non è solo una disciplina per lei, è il campo su cui misura la propria forza, ogni giorno.
Tesserata con l’ASD Tennistavolo San Bartolomeo di Mirano (Ve), Aurora ha già collezionato risultati di rilievo nel panorama paralimpico nazionale.
A gennaio 2025 ha conquistato due ori (giovanile ed esordienti classe 1-5) e un argento (classe 4 femminile) al Torneo Nazionale Paralimpico di Roma. E a maggio, ai Campionati Italiani Paralimpici di Terni, ha confermato il suo talento con un altro oro (giovanile femminile classe 1-5) e due argenti.
“Questi risultati mi riempiono di gioia – racconta –. Non è solo la medaglia in sé, ma la soddisfazione di avercela fatta, nonostante tutto. Ogni successo è il frutto del lavoro e della voglia di superare gli ostacoli”.
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Lo sport da sempre fa parte della tua vita, un tempo giocavi a basket, ora stai trionfando in tennistavolo
“Il basket ha sempre fatto parte della mia vita fin da quando ero bambina, grazie a mio padre, anche lui giocatore di basket anche a livello professionista. Non solo sport praticato ma vera e grande passione, seguendo anche la mia squadra del cuore, Reyer Venezia. Ho fatto il percorso tradizionale: dal minibasket fino al primo anno giovanile poi un infortunio in campo mi ha fermato. Purtroppo la vita non è mai prevedibile e le cose sono degenerate con varie problematiche a livello di salute e lunghi ricoveri. Durante quegli anni il poter seguire, anche se da lontano, la mia squadra mi ha dato grande forza e desiderio di poter ritornare il prima possibile in campo. Devo a tal proposito anche ringraziare due ex membri della società Reyer – il giocatore Stefano Tonut e l’ex l’allenatore Walter De Raffaele – che in prima persona mi hanno sostenuto. Quando sono ritornata a casa ho realizzato che non potevo ritornare in campo a giocare e mi sono avvicinata al Baskin, che mi ha dato l’opportunità di fare ancora canestro, anche se in modo diverso, ed essere parte di una squadra. Baskin significa basket integrato dove atleti maschi e femmine, normodotati e con disabilità di qualsiasi tipo giocano insieme e tutti hanno un ruolo fondamentale. Questo sport mi ha dato tante emozioni tali da spingermi a prendere il brevetto di aiuto allenatore”.
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Come è arrivata la passione per il tennistavolo?
“Desideravo scoprire se c’erano anche altre attività sportive che potevo praticare nonostante la mia disabilità. Ho conosciuto persone che praticavano il tennistavolo paralimpico e, incuriosita da questa pratica sportiva, mi sono avvicinata. Fin dal primo allenamento mi sono innamorata di questo sport tanto da dedicare sempre più tempo. In pratica ho iniziato a giocare in settembre 2023 con la mano destra e a marzo 2024 ho vinto due medaglie di bronzo ai miei primi Campionati Italiani Paralimpici di Cadelbosco (RE). Continuare a praticare sport e riuscire a raggiungere traguardi importanti, malgrado le difficoltà e gli infortuni, è per me una sorta di rivincita nei confronti delle vicissitudini della vita”.
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Che qualità richiede questa disciplina?
“Molto spesso le persone non prendono in debita considerazione questa disciplina sportiva pensando alle partite di ping pong in patronato. In realtà questo sport è molto di più: ci sono ore e ore di allenamento, tanta dedizione e cura dei dettagli come possono essere le attrezzature (tipologia di gomme, racchette, carrozzine adattate per il tennistavolo), tutta la parte tecnica dei colpi (le tantissime tipologie di servizio, le risposte, schiacciate, spin, alzate, ecc), la strategia di gioco e il regolamento da seguire. Oltre all’allenamento, questo è uno sport molto veloce in cui il giocatore deve fare i conti con se stesso e/o con l’eventuale compagno di doppio, quindi, la parte emotiva e la forza mentale giocano un ruolo chiave”.
Il tuo percorso sportivo seppur agli inizi già ti ha portato a significativi risultati nonostante tu abbia superato non poche difficoltà
“Ad aprile 2024 mi sono infortunata al polso destro e dopo mesi di stop mi hanno detto che non avrei più potuto giocare con la mano destra. Così in agosto del 2024 ho iniziato una nuova sfida: ricominciare e imparare nuovamente questa disciplina con la mano sinistra. Considerando i risultati che ero riuscita ad ottenere pochi mesi prima, dover imparare tutto da zero tenendo la pallina in equilibrio sulla racchetta è stato difficilissimo. Inoltre, devo sempre stare attenta ai movimenti che svolgo perché sono soggetta a continui infortuni dovuti ad una malattia genetica. Ma c’è chi mi supporta e dà sempre la carica, per questo ringrazio il mio allenatore, Marco Bortoletti, che ha accettato “la sfida” e, giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, difficoltà dopo difficoltà mi ha portato a presentarmi ai Campionati Italiani Paralimpici di maggio 2025 con una preparazione migliore rispetto all’anno precedente, nonostante anche un recente infortunio alla spalla sinistra”.
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Com’è la tua giornata tipo sportiva e nella vita?
“La mia giornata tipo sportiva si differenzia se vicina alle competizioni o meno. Solitamente mi alleno sia a casa che in palestra con la mia squadra due/tre volte alla settimana, intensificando le ore di allenamento vicino alle gare. Oltre alla pratica sportiva, sono studentessa universitaria del corso di studi “ingegneria dei sistemi medicali per la persona” dell’UNIVR. Ad inizio maggio 2025 sono stata chiamata dal CIP Veneto (Comitato Italiano Paralimpico) insieme al mio compagno di squadra Pietro Martire per presenziare come testimonial paralimpico a un incontro presso l’Istituto Levi Ponti di Mirano (VE) e presentare davanti a circa 200 ragazzi la nostra esperienza di vita e sportiva prima e dopo la disabilità e come lo sport ci ha aiutato ad affrontare le difficoltà”.
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Sul tuo braccio è tatuata una frase importante
“E’ il mio motto, “Don’t dream your Life, live your Dreams!” (“Non sognare la tua vita, vivi i tuoi sogni”). Quindi cerco di vivere il mio sogno, anche sportivo di partecipare un giorno alle paralimpiadi allenandomi e cercando di crescere impegnandomi sempre al massimo per dare il meglio e arrivare a nuovi importanti traguardi”.
Silvia Bolognini