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Sono arrivata “a un passo dal cielo”

Sono arrivata  “a un passo dal cielo”

L’emergente Beatrice De Luigi: da Mirano alla ribalta della prima serata su Rai1

Ha cominciato a recitare quasi per gioco, iscrivendosi al laboratorio teatrale pomeridiano proposto dal liceo Majorana-Corner di Mirano. Ma per Beatrice De Luigi recitare non è mai stato un semplice passatempo. Trasformare quella grande passione in un vero mestiere per lei è stato sempre un grande sogno. Anzi, di più: un obiettivo concreto.

Ora che di anni ne ha 24, Beatrice sta iniziando a raccogliere i frutti di quanto ha seminato fin da giovanissima. Scena dopo scena e provino dopo provino la bella attrice miranese si sta facendo largo in un ambiente difficilissimo, estremamente selettivo e competitivo. La tappa più alta di una carriera appena cominciata è stata la partecipazione con un ruolo da protagonista in una puntata di una delle fiction di punta Rai, “Un passo dal Cielo”, ambientata tra i monti dell’Alto Adige, accanto a Daniele Liotti che per la quarta serie ha preso il posto di Terence Hill.

Beatrice ha recitato una parte molto importante nella puntata “Il sacro fuoco”, andata in onda in prima serata il 9 febbraio. La stessa che ha visto in scena anche il rapper Fedez. Ha impersonato una studentessa che si trova accusata di essere complice del delitto del proprio maestro d’arte.
Gli autori cercavano per la parte una ragazza bionda del nord con grandi capacità espressive. Hanno scelto lei e hanno fatto bingo: dopo la messa in onda la miranese è stata inondata dagli apprezzamenti. Da tutto il Veneto e ben oltre.

Beatrice, la fiction Rai rappresenta il momento più importante di un percorso di studi iniziato molto prima. Come?

«Dopo il diploma al liceo di Mirano mi sono trasferita a Roma per inseguire il mio sogno. Mi sono laureata al Dams e poi sempre qui ho proseguito all’accademia di recitazione “Il Cantiere Teatrale”. Ho sempre desiderato diventare un’attrice e sto cercando di migliorarmi giorno dopo giorno».

Come hai accolto i tantissimi complimenti ricevuti per la puntata della fiction Rai?

«Con i piedi ben piantati a terra. Non ho ancora fatto niente, so bene che in questo ambiente ogni volta si ricomincia da zero. Ad ogni provino ci si rimette in gioco e non conta quello che hai fatto prima».

Che ricordo hai se ripensi ai giorni delle riprese?

«Abbiamo girato soprattutto a San Candido. È stata davvero un’esperienza fantastica: i ritmi delle fiction sono serrati, è stato come salire in corsa su una macchina velocissima e super organizzata».

Oltre alla fiction in Rai, hai girato spot web e spot televisivi per grandi marchi come ad esempio Tim, Acutil, Crai e Lancia Ypsilon. Che esperienze sono state?

«Ognuna è stata bella e importante. L’ultimo spot web per la Lancia è stato molto divertente, con un regista bravissimo. Queste pubblicità aiutano a migliorare e a farsi conoscere. Ogni volta ci si mette in gioco».

Altri progetti?

«Ho girato recentemente per un format che si chiama “Solo una mamma” e va in onda su Rete4, raccontando storie vere di donne che hanno fatto crescere i figli da sole. Ho fatto poi un provino per un progetto teatrale molto importante che parla di pedopornofilia. E per il resto vediamo: è tutto in continua evoluzione. Intanto, continuo a seguire il mio laboratorio di recitazione, in cui si lavora molto su se stessi. Penso sia la cosa più bella che mi sia capitata fino ad ora».

Intanto reciti anche come Cenerentola in un teatro per bambini. Cosa ti affascina del teatro per l’infanzia?

«È meraviglioso, il rapporto coi bambini è fantastico. Anche i genitori si immedesimano perfettamente in quel contesto. Riempie di gioia fare le firme ai bimbi scrivendo “Cenerentola” al termine dello spettacolo».

Il sogno nel cassetto, invece, qual è?

«Senza dubbio approdare al mondo del cinema. Tengo le dita incrociate e ce la metterò tutta».

Quale tipo di cinema sogni?

«Io sono cresciuta vedendo moltissimi film: ai tempi del liceo andavo ogni mercoledì pomeriggio alla rassegna di Mirano. Adoro il cinema indipendente e sogno un giorno di poter fare quello. Ho sempre amato i film che ti lasciano qualcosa, che siano insegnamenti o semplicemente forti emozioni».