Grazie al microscopio digitale 3D del nuovo Spazio multimediale del museo veneziano è ora possibile scoprire dettagli inediti della straordinaria opera di Leonardo da Vinci
Nel panorama culturale di Venezia, le Gallerie dell’Accademia costituiscono uno dei tanti fiori all’occhiello. Nelle sue sale è infatti custodita la più importante collezione di pittura veneta esistente al mondo. Il percorso espositivo spazia dalla pittura del Trecento a quella del Settecento, con alcuni capolavori assoluti: solo per citarne alcuni, “La Tempesta” di Giorgione, “La Pietà” di Tiziano, “Il Ciclo delle Storie di Sant’Orsola” di Carpaccio e “Il convito in casa di Levi” del Veronese. E, fino al 27 luglio, in occasione della grande mostra “Corpi moderni. La costruzione del corpo nella Venezia del Rinascimento. Leonardo. Michelangelo. Durer. Giorgione” è ritornata a essere visibile al pubblico anche la famosa opera di Leonardo da Vinci “Uomo Vitruviano”. Proprio di quest’opera sarà possibile scoprire dettagli mai visti prima grazie al nuovo Spazio multimediale che offre uno sguardo inedito all’interno dei laboratori “scientifico” e “di restauro” del museo.

Non solo una visione tecnologica delle opere
Le Gallerie dell’Accademia sono l’unico museo in Italia con un laboratorio scientifico e un team interno dedicato e il primo a dotarsi di un microscopio digitale 3D. Come spiega il direttore, Giulio Manieri Elia, il nuovo spazio interattivo consente ai visitatori di familiarizzare con i capolavori del museo ed è al tempo stesso una vetrina aperta per conoscere le attività del laboratorio scientifico e dei restauri delle Gallerie. Grazie alle più moderne tecnologie lo Spazio multimediale non solo permette al pubblico di accedere alle preziose informazioni tecniche relative alle opere d’arte, ma permette anche di mostrare immagini e dati relativi a opere d’arte estremamente delicate che talvolta non possono essere esposte per motivi conservativi, come nel caso del pastello su carta azzurra “Ritratto di bambina con ciambella” di Rosalba Carriera che giunse alle Gallerie dell’Accademia nel 1888. Attualmente l’opera è conservata in un caveau climatizzato, ma grazie alla riproduzione digitale si possono ammirare anche i dettagli più minuti.

L’”Uomo Vitruviano” come non lo avete mai visto
Attraverso i dispositivi e le applicazioni digitali presenti nello Spazio multimediale è dunque possibile esplorare da vicino e come mai prima d’ora è stato possibile fare, lo straordinario disegno di Leonardo da Vinci “Uomo Vitruviano”. Grazie alle immagini ad alta definizione, ottenute al microscopio digitale 3D, si svelano così con eccezionali ingrandimenti particolari prima non visibili e che confermano ipotesi in precedenza non accertate. Tra queste il foro visibile nell’ombelico che testimonia l’utilizzo di un compasso e il piccolo timbro circolare, presente nel bordo inferiore del foglio, in cui è possibile distinguere le lettere maiuscole AV (Accademia Veneta).

E ancora il marchio di collezione apposto nel XIX secolo quando il disegno entrò nella raccolta dell’Accademia di Venezia e l’imprecisione del segno del compasso lungo il cerchio. “L’Uomo Vitruviano” è tracciato su carta realizzata a mano, ottenuta da fibre vegetali provenienti da stracci ridotti in poltiglia acquosa. Nonostante sia di alta qualità la carta presenta talvolta grumi, fibre poco raffinate e un colore non bianco: il microscopio 3D consente di vedere nel dettaglio alcune di queste fibre e di valutare lo stato conservativo dell’opera.

Alla scoperta delle attività dei laboratori
Nel nuovo Spazio multimediale è possibile anche conoscere nei particolari un’altra opera del museo: “L’allegoria della Prudenza o della Vanità” di Giovanni Bellini, attualmente esposta in occasione della mostra “Corpi Moderni”. Non solo. In questa stanza è possibile esplorare le attività di ricerca svolte all’interno dei laboratori. Sono infatti presentati alcuni interventi conservativi in corso e le tecniche utilizzate per la salvaguardia delle opere d’arte. I laboratori della Misericordia, collocati all’interno dell’ex Scuola Grande della Misericordia, sono strutture moderne dedicate alla diagnostica applicata ai beni culturali che collaborano in progetti interdisciplinari per garantire un approccio integrato agli interventi conservativi. Da parte sua, il laboratorio scientifico fornisce supporto durante le fasi di restauro e studio delle opere raccogliendo dati fondamentali per definire metodologie di intervento selettive e rispettose. E’ dotato di tecniche analitiche all’avanguardia e di personale altamente specializzato.