Mentre l’anno si chiude, le materie prime svelano le paure, le scommesse e le contraddizioni del mercato globale
Nel 2025 l’oro ha registrato la sua migliore performance annuale dal 1979, con un aumento degli acquisti che ha toccato addirittura il 67%.
Ma solo in questi giorni di dicembre il metallo prezioso ha raggiunto un nuovo picco storico, superando per la prima volta i 4.400 dollari l’oncia.
E chi ha scelto di regalarlo a Natale se ne è ben accorto.
A spingere il prezzo verso l’alto è stato un mix di attese di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve, le tensioni geopolitiche e i crescenti investimenti di chi cerca un porto sicuro in un mondo sempre più incerto.
Non solo i piccoli risparmiatori, ma anche grandi operatori istituzionali e le stesse banche centrali continuano ad accumulare riserve gold.
A contribuire a questa impennata c’è anche la stagionalità dei mercati: verso fine anno molti investitori ribilanciano i portafogli e consolidano le proprie posizioni, guardando già alle prospettive fiscali e di politica monetaria del nuovo anno.
Ma non è tutto oro quel che brilla nei mercati di questo momento storico.
Parallela a quella del metallo giallo, corre infatti la storia del litio, il cuore delle batterie: per le auto elettriche, per la tecnologia, per i sistemi di accumulo delle fonti rinnovabili.

Il litio: l’investimento dei pionieri che guardano al futuro
Il litio è un elemento chimico leggero, estratto da rocce e dalle saline di luoghi come Australia, Cile e Argentina. E’ il metallo per eccellenza del mondo che verrà. E non a caso le prospettive di mercato indicano una domanda in forte espansione nei prossimi anni, collegata all’elettrificazione dei trasporti e alla transizione energetica globale.
A differenza dell’oro, il cui valore rispecchia timori e incertezze, la domanda di litio è la scommessa che fa chi guarda oltre il presente, puntando sull’ingrediente che sembra destinato a essere il fulcro della nuova ricchezza industriale.
Le dimensioni del mercato lo confermano: nel 2025 la valutazione globale del mercato del litio è stimata attorno ai circa 32 – 39 miliardi di dollari, e si prevede una crescita robusta nei prossimi dieci anni. Diverse analisi settoriali indicano che il mercato potrebbe espandersi anche di quasi 5 volte entro il 2035, spinto dall’elettrificazione dei trasporti e dall’accumulo di energia rinnovabile.

Il petrolio che resiste al tempo e ai proclami “verdi”
E poi c’è il più grande paradosso: il petrolio. Che continua a essere una delle materie prime più prodotte nonostante la decarbonizzazione e la mobilità elettrica.
Anche nel 2025, secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, la domanda globale di petrolio è aumentata di oltre 700 mila barili al giorno mentre le ultime analisi del mercato energetico mostrano che la produzione mondiale di petrolio supera i 104 – 106 milioni di barili al giorno.
La domanda resta al di sopra dei livelli pre-pandemia e gli analisti prevedono che la produzione crescerà ancora nei prossimi anni.
I prezzi, tra un’offerta che resta ampia e una domanda che non crolla, si sono però stabilizzati.
Tre metalli, un bilancio di fine anno
Nel momento in cui il calendario chiude un ciclo e se ne apre un altro, oro, litio e petrolio non appaiono come dati isolati nei grafici dei prezzi.
Spiegano come la percezione del rischio, l’innovazione tecnologica e la persistenza delle vecchie abitudini energetiche si intreccino raccontando la nostra storia.
L’oro parla di prudenza e protezione del valore; il litio di speranza: suggerisce che una rivoluzione energetica reale è già in corso, anche se non tutti la vedono allo stesso modo. Il petrolio ricorda infine che la transizione non cancella da un giorno all’altro ciò che è stato costruito in un secolo.
E in questo periodo dell’anno, tra chiusure di bilancio e riflessioni, i mercati delle materie prime catturano con chiarezza ciò che spesso sfugge: l’economia non ci parla solo investimenti ma anche di scelte, di paure e di contraddizioni.
E’ il racconto concreto di un mondo che vorrebbe cambiare velocemente ma si muove lentamente, che sogna il futuro mentre paga ancora il conto del presente.



