Dai santini storici ai mini-teatrini tridimensionali: alla mostra veneziana Tra cielo e terra, piccoli cartoncini in un viaggio tra arte, devozione e sorprese celesti
A volte le storie più grandi stanno nelle cose più piccole. Come un santino.
Un rettangolino di carta che entra in una tasca, ma attraversa secoli, Paesi, culture.
Dentro quell’immagine si muovono popoli, devozioni, artisti, tecniche tipografiche, usi e credenze che hanno viaggiato ben oltre le chiese e la fede.
Un piccolo universo tascabile che racconta non solo la vita religiosa, ma anche quella culturale di intere aree del mondo. E proprio da qui parte la nuova mostra della Biblioteca del Convento di San Francesco della Vigna, a Venezia: un percorso che invita a sfogliare queste minuscole icone come se fossero le pagine di un grande racconto umano .
Tra cielo e terra
Dopo il successo nel 2023 della mostra sul Natale, “Gloria in Excelsis Deo”, e la successiva dal titolo “San Francesco alter Chistus”, con 139 immaginette devozionali di San Francesco D’Assisi, sono ora gli angeli le figure religiose al centro della nuova esposizione dal titolo “Tra cielo e terra”. Una mostra che, come le due precedenti, attinge dal fondo di immaginette devozionali, 20.000 circa, raccolto da Anacleto Sasso (1926-1998), frate minore della Provincia Veneta di S. Antonio.
Un immenso patrimonio custodito nella sede della Biblioteca francescana.

Secoli di fede in un rettangolo di carta
“Il Santino è un’immaginetta devozionale che ha origini molto antiche – spiega Fra Rino Sgarbossa, direttore della Biblioteca San Francesco della Vigna e curatore della mostra – Si diffonde in ambito popolare in Europa verso la fine del XV secolo e la sua produzione prosegue fino ai giorni nostri. Nel corso dei secoli moltissime sono state le tecniche utilizzate per la loro produzione: calcografia, cromolitografia, litografia, siderografia, xilografia. Altrettanto varie le tipologie di lavorazione dei supporti cartacei: margini traforati a punzone, margini a mezzopunto o centinati, collage. Li accomuna, per lo più, il formato: un cartoncino rettangolare tascabile con incisa o stampata un’immagine di carattere religioso”.
Dall’icona popolare al tesoro da collezione
Fra Rino Sgarbossa sottolinea anche la funzione e l’attualità di santini: “La loro produzione e diffusione mirava a diffondere la conoscenza del mondo religioso e a consolidare la fede dei credenti, un medium comunicativo a torto ritenuto minore che da qualche decennio è tornato in auge grazie a mostre, a studi approfonditi e al collezionismo privato. Il santino rappresenta oggi un mezzo di comunicazione diffuso e apprezzato sia nel mondo del collezionismo che in quello delle pratiche devozionali poichè riassume una storia secolare che abbraccia non solo la vita religiosa ma più ampiamente quella culturale di molte aree geografiche”.

Gli angeli nelle religioni del mondo
Nell’Antico Testamento il termine mal’ak (angelo) significa essenzialmente “messaggero” o “inviato” e indica degli esseri spirituali, subordinati alla volontà di Dio che agiscono come suoi intermediari, figure che, sotto altre forme si trovano anche in altri credi religiosi e in culture sparse in tutto il mondo. Nell’Islam, ad esempio, esistono gli angeli (malā’ikah), esseri creati dalla luce, che hanno il ruolo di messaggeri e servitori di Dio, con il loro capo principale Jibrīl (Gabriele). Nell’ebraismo, invece, ci sono i malakhim, che spesso fungono da messaggeri divini, come nel caso dell’arcangelo Gabriele. Alcune scuole buddiste riconoscono gli deva (dal sanscrito e significa “divinità” o “dio”9, esseri celesti che, sebbene non divini come un Dio, possono esistere in vari regni e sono superiori agli esseri umani. E anche nell’Induismo esistono esseri celesti e superiori che hanno ruoli e poteri simili a quelli degli dei che incarnano vari aspetti del divino e delle forze naturali, come la guerra, il fuoco e la natura. E non bisogna dimenticare, poi che molte culture antiche avevano concetti simili agli angeli, come i geni nella mitologia greca e romana, o gli spiriti guardiani in molte tradizioni indigene.
Sebbene il termine “angelo” sia specifico del Cristianesimo, il concetto di creature spirituali che agiscono come messaggeri e intermediari divini si ritrova quindi in tutte le principali religioni: Islam, Ebraismo, Buddismo e Induismo.

Un percorso tra luce e miracoli: gli angeli della mostra
ll percorso di visita della mostra “Tra cielo e terra” si snoda attraverso otto grandi espositori tematici che racchiudono complessivamente 314 immaginette devozionali, una selezione di quanto l’arte tipografica ha prodotto nel corso dei secoli sugli angeli ispirandosi a testi biblici e teologici, a opere di grandi pittori e scultori, come pure alla stessa devozione popolare sostenendola, rafforzandola, diffondendola. Il primo espositore è dedicato agli angeli come messaggeri di Dio. Si prosegue con “Gesù e gli angeli”: l’angelo consolatore dell’orto degli olivi o gli angeli lungo il cammino che porta Gesù al Calvario e attorno alla croce in adorazione. In “Maria e gli angeli” si vede la Madonna affiancata da angeli adoranti, angeli musici, angeli che recano cartigli che la proclamano Regina dei cieli, mentre nell’espositore “I santi e gli angeli”, le immaginette devozionali mettono in luce la particolare relazione amichevole tra gli esseri angelici e questi uomini/donne di Dio. E’ il caso di Giovanna d’Arco con l’arcangelo Michele che la guidò nella guerra di liberazione della Francia dall’Inghilterra o di Santa Teresa d’Avila raffigurata in estasi mentre un angelo le trafigge il cuore con un freccia.

Tra note divine e ali protettive
E ancora “Gli angeli e l’eucaristia”, angeli raffigurati inginocchiati o prostrati davanti all’Ostia consacrata, non semplici figure estetiche, ma custodi ferventi di un mistero che unisce il divino e l’umano. Nell’espositore “Gli angeli e la devozione al sacro Cuore – Gli angeli musicati”, queste figure celesti sono raffigurate in in posizioni dinamiche mentre volano, fluttuano sulle nuvole suonando una grande varietà di strumenti: liuti, arpe, cetre, violini, trombe, corni, flauti, tamburelli.
Ma i più noti nell’immaginario collettivo sono sicuramente “Gli angeli custodi”, ai quali è dedicato un altro espositore: compagni fedeli che affiancano l’essere umano lungo tutto il cammino della sua vita, aspetto che trova piena espressione nell’iconografia dei santini, dove l’angelo custode è solitamente raffigurato in forma maestosa, con lunghe vesti e ampie ali spiegate. Sebbene l’idea di ‘angelo custode’ sia relativamente recente, le sue radici le possiamo trovare nelle Sacre Scritture, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento.
I luttini: le guide delle anime
Molto particolare poi l’espositore “Gli angeli nella memoria dei defunti”, ovvero i ‘luttini’ (immaginette dedicate alla memoria dei defunti) dove gli angeli assumono principalmente il ruolo di psicopompi, ovvero di guide delle anime.
“In questo caso lo stile delle raffigurazioni angeliche tende a essere delicato e sobrio. Spesso si utilizzano colori tenui (azzurri, bianchi, oro) per evocare purezza, pace e la luce divina. Le posture degli angeli sono composte, reverenti o protettive. La loro presenza è un messaggio di conforto per i familiari e gli amici in lutto”, spiegano Elena Boaga e Margherita Valenti le bibliotecarie che hanno catalogato i santini di tutte e tre le mostre tematiche.
“Giocattoli” sacri: i santini che stupiscono
“Sicuramente di grande impatto visivo l’espositore a bacheca contenente i “Santini a sorpresa”, nati in Francia nel corso del 1800: “Figure devozionali costruite per stupire, conquistando bambini ed acquirenti.

Alcune rivelano l’immagine nascosta dietro due antine traforate, altre hanno aperture multiple a scatola cinese con figure tridimensionali che spuntano fuori come un teatrino, altre sono fiori che si schiudono per mostrare le immagini celate al loro interno”, aggiungono le bibliotecarie. Tutte le opere esposte, catalogate in SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale), sono reperibili sia negli appositi cataloghi informatici che in un catalogo cartaceo.La mostra è visitabile gratuitamente tutti i fine settimana dal 29 novembre al 25 gennaio, dalle 11 alle 17. Aperto anche lunedì 8 dicembre.
Claudia Meschini



