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Fine della vecchia scuola: l’Ai detta le nuove regole del gioco

Fine della vecchia scuola: l’Ai detta le nuove regole del gioco

Linee guida, realtà immersive e piattaforme smart: l’intelligenza artificiale entra nelle classi e cambia per sempre orientamento, didattica e accesso al lavoro

C’è anche la scuola, tra gli ambiti in cui l’intelligenza artificiale può apportare importanti novità, anche favorendo il successivo ingresso dei ragazzi nel mondo del lavoro.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha già pubblicato le proprie linee guida in materia.
Il documento rappresenta una vera e propria “cornice di lavoro”, come la definisce Carmela Palumbo, capo dipartimento per il sistema educativo di Istruzione e formazione del Ministero, “entro la quale ci si potrà muovere in sicurezza, quindi rispettando la privacy e garantendo la trasparenza e l’equità dell’impiego di questi strumenti a favore degli studenti”.
L’obiettivo delle linee guida, del resto, è proprio quello di favorire un utilizzo consapevole, etico e responsabile dell’Ai nelle scuole, promuovendo un approccio centrato sulla persona e rispettoso dei diritti fondamentali.

Educazione 4.0: l’Ai al centro della formazione e dell’orientamento

L’illustrazione delle linee guida, relativamente alle quali sono ora in elaborazione i decreti attuativi, è stata al centro dell’evento “Crescere nel digitale: tra Ai, realtà immersive e sicurezza cyber” che si è tenuto in Fiera a Verona, alla 34^ edizione di “Job&Orienta”, il più importante salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro.
In linea con l’Ai Act europeo, con la recente Convenzione del Consiglio d’Europa sull’Ai e i diritti umani e con la Strategia nazionale per l’intelligenza artificiale 2024-2026, il documento insiste sulla necessità di utilizzare la tecnologia come leva per rendere l’apprendimento più personalizzato e inclusivo, innovare la didattica, migliorare i servizi amministrativi e assicurare un’applicazione uniforme della normativa sulla sicurezza dei dati.
“Il ruolo della scuola – riprende Palumbo – resta centrale ed è non solo quello di “addestrare” i ragazzi all’uso delle nuove tecnologie e degli strumenti digitali che l’Ai mette a disposizione, ma anche di puntare a quella che abbiamo definito “educazione civica digitale”, per formare sia le competenze tecniche sia le competenze di cittadinanza complessive”. In questo ambito rientra anche “Sicurnauti”, il programma dedicato alla promozione della cultura della sicurezza digitale tra studenti, famiglie e personale scolastico presentato in occasione dell’appuntamento veronese.

Tanti strumenti per una scuola proiettata verso il lavoro

Nell’appuntamento veronese si è quindi andati oltre le semplici enunciazioni teoriche sull’argomento, presentando alcune applicazioni concrete dell’Ai in ambito scolastico e non solo. L’intelligenza artificiale diventa, per esempio, strumento di orientamento immersivo dedicato agli studenti in “What’s Next”. Si tratta di un nuovo servizio sviluppato per offrire un’esperienza di esplorazione professionale completamente nuova. Attraverso gli ambienti di un ecosistema virtuale, cioè, gli studenti possono conoscere i percorsi scolastici, con un focus particolare sugli Its Academy.
C’è poi “AppLI”, l’assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale generativa del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Pensato per accompagnare in particolare giovani e “neet” nella ricerca di lavoro, supporta l’utente nella creazione del curriculum, nella preparazione ai colloqui, nella ricerca di corsi formativi e nella individuazione delle opportunità professionali più coerenti con il proprio profilo. Al tempo stesso, “AppLI” affianca gli operatori dei centri per l’impiego, rendendo più immediata e semplice l’interazione con il servizio pubblico. Proprio a Job&Orienta 2025 ha infine fatto il suo debutto “WhatSJobs”, piattaforma nata per rispondere al mismatch tra domanda e offerta di lavoro nel mondo delle piccole e medie imprese italiane. L’Ai, in questo caso, consente di automatizzare la preselezione dei candidati e ottimizzare il matching con le imprese, sfruttando un canale quotidiano come WhatsApp.

Alberto Minazzi

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