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E’ l’Italia il Paese con più siti Unesco al mondo

E’ l’Italia il Paese con più siti Unesco al mondo
Le regioni italiane con il maggior numero di siti Unesco (@Preply)

La penisola ne conta ben 61, tra i quali 55 culturali e 6 naturali

Chi visita l’Italia lo capisce subito: qui la bellezza non è un dettaglio.
Ci sono infiniti luoghi di arte e architettura, siti archeologici e siti naturali, addirittura ben 61 prestigiose definizioni di Patrimonio mondiale dell’umanità. Ovvero posti di eccezionale importanza sotto il profilo culturale e naturalistico che meritano di essere protetti.
Attualmente nel mondo sono in totale 1.248, distribuiti tra 170 Paesi.
L’Italia anche per il 2025 si conferma al primo posto nel mondo con ben 61 siti riconosciuti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. Seconda in classifica è la Cina con 60 patrimoni Unesco, terza la Germania con 55.

Il patrimonio italiano da preservare

E’ “Domus de JanasCasa delle Fate, in Sardegna il 61esimo sito italiano seriale ( che comprende più località, ndr) ad aver ottenuto il riconoscimento. Si tratta di tombe ipogee preistoriche risalenti al periodo che va dal Neolitico Medio all’Età del Bronzo, V-III millennio a.C..Il sito comprende 17 necropoli sparse per l’isola e offre testimonianza dell’evoluzione sociale, delle credenze spirituali e delle pratiche funerarie delle comunità neolitiche sarde. Le tombe sono caratterizzate da strutture complesse e decorazioni simboliche e rappresentano una delle più importanti manifestazioni di architettura funeraria nel Mediterraneo occidentale.

Gli alti siti Unesco si distribuiscono tra le città: Roma, Firenze, Venezia, Napoli, Siena, San Giminiano, Pienza, Urbino, Ferrara, Verona e Siracusa.
Poi ci sono i siti archeologici: Pompei, Ercolano e Torre Annunziata , la Valle dei templi di Agrigento, l’Area archeologica di Aquileia, Paestum e Velia, Villa Romana del Casale e Necropoli di Pantalica. Infine, edifici e monumenti: Piazza del Duomo a Pisa, Castel del Monte, Reggia di Caserta, Basilica di San Francesco d’Assisi, i Trulli di Alberobello, i monumenti paleocristiani di Ravenna, la Cattedrale di Modena.

Tra storia, arte, cultura e natura

E ancora l’Italia vanta come patrimoni Unesco siti specifici: Crespi d’Adda, Villa d’Este e Villa Adriana a Tivoli, le Strade Nuove e i Palazzi dei Rolli a Genova, Mantova e Sabbioneta e i patrimoni Naturali, tra cui  le Dolomiti, inclusi in Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto; le isole Eolie e l’Etna in Sicilia; Monte San Giorgio tra Italia e Svizzera e le foreste primordiali dei faggi, le faggete presenti in diverse regioni italiane. Ai patrimoni seriali e transnazionali appartengono le Residenze della casa Reale di Savoia in Piemonte; ville e giardini medicei in Toscana; opere di difesa con fortificazioni a Bergamo, Peschiera e Palmanova; I Longobardi in Italia. I luoghi del potere che comprende numerosi siti in diverse regioni; siti Palafitticoli Preistorici nell’Arco Alpino; la Via Appia. Regina Viarum che attraversa diverse regioni; Grandi città termali d’Europa che include Montecatini Terme e Carsismo e grotte evaporitiche dell’Appennino settentrionale, un sito seriale in Emilia Romagna.

unesco
Monte Grappa, Veneto

Le altre meraviglie nella Top Ten

I siti Unesco altro non sono se non testimonianze a cielo aperto che attestano l’eredità culturale, naturale e paesaggistica di un determinato luogo. Per poter essere insignito dello speciale riconoscimento, un sito deve essere iscritto alla lista dei Patrimoni dell’Umanità Unesco e avere un valore eccezionale e universale, sia esso un monumento, un paesaggio, o un luogo geografico. L’Italia con il suo ricco patrimonio di siti di ogni genere continua ad essere nel mondo un riferimento per storia, arte, bellezza e natura. Recentemente anche la cucina italiana è stata inserita nella lista dei potenziali patrimoni culturali immateriali ed è in attesa del verdetto finale che sarà dato in dicembre a New Delhi. La candidatura, che ha già ottenuto un primo parere favorevole dall’Unesco non si basa su singoli piatti, ma su un modello culturale condiviso che include pratiche sociali, la trasmissione di saperi, la sostenibilità e la diversità territoriale.

Guardando al resto della classifica, se il secondo posto è occupato dalla Cina (60) e il terzo dalla Germania (55), a seguire ci sono la Francia (54),  la Spagna (50), l’India (43), il Messico (35)  e il Regno Unito (35). Chiudono la classifica la Russia con 32 e l’Iran con 27, l’unico Paese del Medio Oriente.

Silvia Bolognini

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