La Società italiana di pediatria Sip dice no allo smartphone fino a 13 anni: crea rischi per corpo e mente
Ogni anno guadagnato senza digitale è un investimento sulla salute mentale, emotiva, cognitiva, fisica e relazionale dei bambini.
A dirlo è la Società italiana di pediatria Sip che lancia l’allarme: troppo e troppo presto il digitale fa male ai bambini. Un uso eccessivo dei dispositivi digitali ha un effetto negativo dalla prima infanzia: 30 minuti in più possono raddoppiare il rischio di ritardo nel linguaggio nei bambini sotto i due anni mentre tra i 3 e 5 anni ogni ora aggiuntiva riduce il sonno di 15 minuti.
Oltre 50 minuti al giorno si associano a un maggior rischio di ipertensione pediatrica e già tra i 3 e i 6 anni a quello di sovrappeso.
Sulla base di queste e altre considerazioni, la Commissione sulle Dipendenze Digitali Sip ha elaborato nuove precise raccomandazioni dopo aver analizzato oltre 6.800 studi, di cui 78 inclusi nell’analisi finale, che mettono in luce gli effetti dell’uso di smartphone, tablet, videogiochi, social media sulla salute fisica, cognitiva, mentale e relazionale dei minori.
Bambini e digitale, lo smartphone non prima dei 13 anni
In un’epoca nella quale senza digitale non si vive ed è ormai diventata consuetudine vedere bambini in passeggino con il cellulare e lo sguardo sullo schermo mentre scrollano con il dito, arriva dunque il monito degli esperti.
“L’età pediatrica – spiega il presidente Sip Rino Agostiniani – è una fase di straordinaria vulnerabilità e crescita in cui il cervello continua a formarsi e a organizzarsi per tutta l’infanzia e l’adolescenza.
Una stimolazione digitale precoce e prolungata può alterare attenzione, apprendimento e regolazione emotiva. Posticipare l’accesso autonomo a internet e l’età del primo smartphone almeno fino a 13 anni è un investimento in salute, equilibrio e relazioni. Dobbiamo restituire ai bambini il tempo per muoversi, giocare, dormire, annoiarsi. La presenza e l’esempio degli adulti restano la prima forma di prevenzione digitale”.

I rischi per i più piccoli
Da parte sua, la coordinatrice delle Dipendenze Digitali Sip Elena Bozzola precisa che non serve demonizzare la tecnologia, ma bisogna insegnare ad usarla con misura e consapevolezza e che la vera sfida educativa di oggi è quella di andare in direzione di più esperienze reali e meno digitale non supervisionato. Ogni ora passata davanti a uno schermo è un’ora sottratta al gioco, allo sport e alla creatività dei bambini. La revisione della Società italiana dei pediatri conferma che l’eccesso di tempo trascorso davanti agli schermi influisce su più aspetti della loro salute: obesità e rischio cardio vascolare, sviluppo cognitivo, sonno, salute mentale, dipendenze digitali, vista, cyberbullismo e sessualità online.

Oltre ad aumentare il rischio di sovrappeso e obesità sotto i 13 anni e interferire con i processi di apprendimento e linguaggio e sul sonno, un uso intensivo dei dispositivi digitali è correlato ad ansia, sintomi depressivi, minore autostima e crea dipendenza. Aumentano inoltre i casi di affaticamento visivo, secchezza oculare e miopia precoce, aggravati dalla scarsa esposizione alla luce naturale. Stanno anche crescendo tra i più piccoli con un +26% in età 10-13 anni cyberbullismo e violenza online e le vittime presentano un rischio triplo di ideazione suicidaria. Vi è poi un aumento dell’esposizione precoce alla pornografia che si associa a comportamenti sessuali a rischio.
Le 7 P che aiutano a crescere
L’uso problematico dello smartphone, come anche di tablet, Tv e videogiochi secondo quanto osservato dei pediatri, riguarda fino al 20% dei giovani con alterazioni con alterazioni cerebrali simili a quelle osservate nelle dipendenze da nicotina.
Anche l’utilizzo di un dispositivo digitale come calmante o distrattivo per placare pianto o agitazione dei bambini, può ridurre la capacità di autoregolazione emotiva e aumentare la dipendenza dallo stimolo digitale. Un insieme preoccupante di situazioni dalle quali sono emerse le sette P che aiutano a crescere ovvero i principi guida della Società italiana di pediatria per un uso sano del digitale.
Prima di tutto Posticipare, vale a dire ritardare il più possibile l’accesso a internet, smartphone, social media, videogiochi online e intelligenze artificiali conversazionali. E’ opportuno Proteggere corpo e mente per tutelare lo sviluppo cognitivo, vista e sonno; Preservare la presenza di un adulto che supervisioni; Porre regole chiare sull’utilizzo dei dispositivi quindi vietati nelle camere da letto, durante i pasti e prima del sonno; Partecipare all’educazione digitale parlando apertamente di cyberbullismo, pornografia, violenza e dipendenza digitale; Prevenire rischi e dipendenze in famiglia , a scuola e con i pediatri e Promuovere esperienze reali quali gioco, sport, arte, musica, natura e amicizie oltre a incentivare attività all’aperto per rafforzare empatia e regolare emotività e competenze sociali.
Silvia Bolognini



