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Manovra, si cambia, tra conferme e probabili novità

Manovra, si cambia, tra conferme e probabili novità

Vertice di maggioranza per confrontarsi sugli aggiustamenti al testo in vista della discussione parlamentare sugli emendamenti alla legge di Bilancio

Che il testo della legge di Bilancio approvato da Palazzo Chigi e poi presentato al Parlamento sia solo il punto di partenza della manovra 2026 è normale.
Al tempo stesso, è evidente anche il fatto che, con circa 100 milioni a disposizione, si tratta della finanziaria più ridotta, sul piano delle risorse, degli ultimi anni. E, dunque, è estremamente ridotto lo spazio di manovra per applicare le modifiche richieste. Gli emendamenti presentati, in ogni caso, sono stati come sempre numerosissimi: alla Commissione Bilancio del Senato ne sono stati consegnati ben 5.742. Di questi, circa 1.600 sono a firma dei partiti di maggioranza, rendendo così ancor più necessario il vertice, fissato per oggi, giovedì 20 novembre. Alle 16 di ieri, mercoledì 19, è infatti intanto scaduto il pur prorogato termine per l’indicazione degli emendamenti “segnalati”, per i quali cioè i gruppi chiedono un esame in via prioritaria. Scendono così a 414 le proposte di modifica per le quali saranno svolte relative istruttorie, permettendo così di arrivare alla discussione e alla votazione finale nell’aula parlamentare.

Il vertice di maggioranza: i cardini della manovra

Saranno la premier, Giorgia Meloni, e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, a presiedere il vertice odierno. Dalla riunione, in agenda prima del Consiglio dei ministri delle ore 17, la maggioranza punta a far uscire un‘ulteriore scrematura degli emendamenti da bollinare. L’intesa sulle correzioni, in ogni caso, non sarà semplice, anche perché le tematiche su cui è aperto il confronto sono molteplici e con posizioni in alcuni casi molto distanti tra le stesse forze politiche che sostengono il Governo. E anche se le trattative, nel frattempo, continuano, è già possibile prevedere che alcuni punti-cardine della legge di Bilancio non saranno modificati. Tra questi, per esempio, lo sgravio (dal 35% al 33%) strutturale dell’aliquota Irpef applicata al cosiddetto “ceto medio”, ovvero i contribuenti con un reddito tra 28 mila e 50 mila, nonostante alcune richieste di estendere lo scaglione di riferimento fino a 60 mila euro. Non sono in vista estensioni nemmeno per quanto riguarda i potenziali beneficiari della nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, pur ragionando sull’abbassamento dell’aliquota di interessi dovuti. Né, sebbene le pressioni in tal senso arrivino da diverse forze politiche, dovrebbe mutare il programma di aumento dell‘età pensionabile, che prevede 1 mese in più dal 2027 e altri 2 dal 2028. Per le pensioni, però, si dovrà discutere di alcune tematiche specifiche come opzione donna, quota 103, l’età da maturare per le forze dell’ordine e l’idea del fondo previdenziale per i neonati.

Le possibili novità e il nodo delle coperture

Uno dei temi per il quale, al contrario, sembra più vicino un accordo di modifica all’interno della maggioranza è quello degli affitti brevi: rispetto all’aliquota sostitutiva del 26% prevista nella bozza della manovra, l’orientamento dovrebbe essere quello di sostituirla con una cedolare secca del 23% per tutte le abitazioni oggetto di questo tipo di locazioni, senza distinguere tra la prima e le successive case affittate. Un tema molto delicato, riguardo al quale le misure non si limiteranno alle previsioni della legge di Bilancio, è poi quello di un miglioramento del sistema degli incentivi alle imprese. Quanto alla casa, le misure in gioco variano dalla definizione di programmi per affitti a canone agevolato a categorie come giovani, giovani coppie e genitori separati, fino alla previsione di una sanatoria sugli abusi edilizi. Non solo per queste, ma per tutte le eventuali modifiche, il vero punto cruciale resta però quello delle coperture economiche. Giorgetti ha più volte ribadito l’imprescindibilità dei “saldi invariati”, anche perché vi si lega l’anticipo di un anno dell’uscita dell’Italia dalle procedure di infrazione. Di qui le varie proposte in merito alle entrate: dall’introduzione della sanatoria con aliquota agevolata sull’oro da investimento detenuto dai privati a una nuova tassa sui piccoli pacchi o sui pagamenti in contanti tra 5 mila e 10 mila euro, fino all’innalzamento dell’Irap per banche e assicurazioni.

Alberto Minazzi

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