Dopo la prima presentazione allo stadio di Venezia, Sir Oliver Skardy si esibirà dal vivo nello storico impianto di San’Elena sabato 8 prima del match con la Sampdoria
Da messaggero del dialetto veneziano attraverso la musica reggae, a protagonista in uno stadio di calcio, anche se non con gli scarpini chiodati, ma con un microfono in mano.
“Personalmente non ho mai avuto un buon rapporto con il pallone, praticamente ero una schiappa, ma ricordo ancora a memoria la formazione italiana di Messico ’70”, ammette Sir Oliver Skardy, già frontman dello storico gruppo dei Pitura Freska, diventato famoso in tutta Italia con “Papa nero”: brano che, come spesso accade alle canzoni del Festival, è diventato un successo, conosciutissimo anche a 30 anni di distanza, nonostante il 16° posto finale a Sanremo.

Il “grande bidello” (lavoro che Gaetano Scardicchio, questo il suo nome all’anagrafe, svolge ancor oggi, a 66 anni, all’Istituto d’arte dei Carmini, nel centro storico di Venezia, in attesa del pensionamento previsto per la prossima estate) ha continuato a fare musica anche dopo lo scioglimento del gruppo.
E la sua ultima fatica è proprio un omaggio alla squadra della città che gli ha dato i natali il 14 giugno del 1959: Venezia.
Una “haka” veneziana per caricare (e portare fortuna)
La canzone, scritta appositamente come omaggio ai tifosi e alla squadra del Venezia Calcio, si intitola “11 Leoni” (Tormenton Forza Union). Questa sorta di “haka”, ovvero il grido di battaglia che intonano i giocatori di rugby neozelandesi prima delle loro partite, in pieno stile lagunare ancora non è l’inno ufficiale del club, che in ogni caso ha fin dall’inizio offerto il massimo sostegno a un’iniziativa nata dal basso.

Ma, conoscendo le scaramanzie sportive, non è detto che non possa diventarlo in caso di un successo della squadra allenata da Giovanni Stroppa nella partita di Serie B contro la Sampdoria in programma sabato 8 novembre allo storico stadio “Penzo” nell’isola veneziana di Sant’Elena.
Nell’occasione, Skardy canterà infatti dal vivo prima del match.
Con l’augurio di ripetere l’esito della presentazione in anteprima al Penzo, avvenuta poco più di un mese fa, quando il cantante fu accolto con entusiasmo in curva dopo una passeggiata insieme ai tifosi, fino all’impianto sportivo, contrassegnata da tappe “bar per bar” accompagnate dalle note del brano riprodotte attraverso una cassa altoparlante portatile.

Dai “Pin floi” a “11 Leoni”
In quell’occasione, la partita era Venezia-Frosinone e si concluse con un rotondo 3-0 per i padroni di casa. Al fischio finale, come da decenni accade quando il Venezia vince in casa, gli altoparlanti dello stadio trasmisero le note di “Pin Floi”, altra hit dei Pitura Freska, accolta con grande entusiasmo sia dai tifosi che Sir Oliver, omaggiato dal Venezia Calcio anche di una maglia personalizzata.

“Negli anni ’90 – ricorda – quando il Venezia venne promosso in Serie A, le canzoni dei Pitura Freska venivano suonate allo stadio e in particolare “Pin Floi” viene suonata ancora oggi. Ciò ha permesso col passare degli anni, di decenni ormai, di far conoscere alle nuove generazioni la musica che ho composto 40 anni fa. Ho pensato quindi di dedicare alla tifoseria e alla squadra questo brano come forma di ringraziamento”.

Alla fine della canzone sono contenuti non a caso anche i cori dei tifosi, coinvolti direttamente nelle registrazioni in studio. E, a completamento ideale del cerchio, “11 Leoni”, oltre a essere disponibile su tutte le piattaforme digitali, proprio insieme a “Pin Floi” (nella versione rifatta di recente con un nuovo arrangiamento) sarà inserita in un 45 giri in vinile da collezione.
Sir Oliver Skardy, dai Pitura Freska a oggi
Quella legata al calcio non è però l’unica iniziativa nel campo musicale di Skardy.
“A 12 anni – ricorda, ripercorrendo la lunga carriera e giustificando così anche la scarsa vena calcistica – mi è stata regalata la prima chitarra e da allora mi sono dedicato a quella”.

I Pitura Freska, in cui il giovane Gaetano Scardicchio iniziò suonando proprio questo strumento nelle cantine di Marghera, si affermarono anche grazie ai testi scritti dal suo frontman, portatori di un messaggio imperniato principalmente su voglia di riscatto e pace sociale. La storia del gruppo durò fino allo scioglimento che si concretizzò nel 2002 e dopo il quale Skardy si dedicò a una serie di vari progetti musicali. Soltanto nell’ultimo anno, oltre alla già citata uscita della nuova versione di “Pin Floi”, il 35° anniversario dell’uscita di “Ossigeno” (la prima audiocassetta che segnò l’ingresso ufficiale dei Pitura Freska nella discografia italiana) è stato festeggiato con un lungo tour (“Sir Oliver Skardy & I Fatti Quotidiani celebrates Pitura Freska) che ha girato in estate tutta Italia.

Insieme all’altro progetto, il sound system “Sir Oliver Skardy in Greatest Hits” che ricorda il concerto di Bob Marley a San Siro dopo il quale Gaetano virò dal rock al reggae, sono quasi 50 le date (che continuano) in cui si è esibito. E c’è stato anche il tempo di far uscire la biografia, firmata da Marilena Ferrara, “Sir Oliver Skardy – Biografia legalizzata dal poeta venessian, dai Pitura Freska a oggi”, al centro prossimamente di due incontri: il 16 novembre alla libreria “La Bassanese” di Bassano del Grappa (VI) e il 19 novembre al Centro Candiani di Mestre.
Alberto Minazzi



