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World Pasta Day 2025: l’Italia guida la rivoluzione del gusto

World Pasta Day 2025: l’Italia guida la rivoluzione del gusto

Dal grano al piatto, la pasta resta il simbolo universale dell’italianità. E mentre spopolano le versioni ai legumi e le “funzionali”, il Belpaese difende con orgoglio il suo primato mondiale

Siamo fieri dei nostri monumenti, della letteratura, dei paesaggi.
Ma, diciamolo, niente ci rappresenta come un bel piatto di spaghetti fumanti.
Lo conferma la ricerca di AstraRicerche per i pastai di Unione Italiana Food: per 8 italiani su 10 la pasta è il simbolo dell’italianità e per il 96,6% è l’ambasciatrice del Made in Italy nel mondo.
Un orgoglio che si misura anche in numeri da record: 4,2 milioni di tonnellate prodotte nel 2024, di cui quasi il 60% destinato all’export verso oltre 200 Paesi.
E noi restiamo i primi consumatori con 23,3 chili a testa ogni anno.

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Un amore che non conosce confini

Da Roma a Tokyo, da Berlino a New York: solo nel 2024, l’Italia ha esportato 2,4 milioni di tonnellate di pasta, per un valore di oltre 4 miliardi di euro.
Germania, Stati Uniti e Regno Unito restano i mercati più importanti.
E anche se lo scenario internazionale non è dei più semplici — tra inflazione, guerre, dazi e cambiamenti climatici — il settore non molla. “La pasta è un pilastro della nostra economia e della nostra cultura”, ha dichiarato Margherita Mastromauro, presidente dei Pastai di Unione Italiana Food. “Va difesa come un valore nazionale e una risorsa strategica per il futuro”.

Dai legumi alle paste “funzionali”: la nuova rivoluzione del gusto

Non solo grano duro. Oggi la pasta parla anche il linguaggio del benessere e dell’innovazione.
Cresce la curiosità per le paste di legumi (lenticchie rosse, ceci, piselli) e per le paste funzionali, arricchite con ingredienti che aiutano la digestione, migliorano il tono dell’umore o supportano lo sport.

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Anche riguardo le diete, i dati scientifici assolvono la pasta da ogni accusa: è un carboidrato complesso, sazia a lungo e, secondo gli esperti della SISA, può perfino migliorare il sonno se consumata a cena.
E non è tutto: la “Healthy Pasta Meal Declaration”, documento internazionale rinnovato quest’anno, porta a 19 i punti scientifici che ne confermano i benefici per salute, ambiente e benessere.

Quando il design incontra la cucina

Orecchiette, trofie, pici, busiate… ogni formato racconta una storia d’amore tra territorio e fantasia.
Anche designer e architetti si sono messi al lavoro sulla pasta.
Negli anni ’80 Giorgetto Giugiaro progettò le “Marille”, mentre Philippe Starck disegnò la “Mandala”.
Esperimenti di design culinario che non hanno sfondato, ma hanno lasciato un segno nella storia del gusto.
Oggi, con oltre 300 formati diversi, la pasta resta il cibo più democratico e creativo del mondo. E ogni regione difende la sua, da Nord a Sud, con la stessa passione con cui si tifa la nazionale.
Ma tutte si riconducono alla regina della Dieta Mediterranea: la paste che, con quattro ingredienti semplici – farina, acqua, pomodoro e fantasia – ha conquistato il mondo.
Il riferimento è ovviamente alla pasta al pomodoro, Patrimonio Immateriale dell’Umanità.

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#WorldPastaDay: la festa social della convivialità

Anche il web celebra la regina della tavola. Con l’hashtag #WorldPastaDay, food lover e chef di tutto il mondo stanno condividendo il loro piatto del cuore.
Lo scorso anno, i contenuti social ispirati alla pasta sono stati oltre 33 mila.
Quest’anno, la celebrazione si fa anche reale: a Roma, la mostra digitale “Orgoglio Pasta” alla Galleria Alberto Sordi racconta il viaggio di questo alimento straordinario, da simbolo contadino a icona globale del Made in Italy.

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