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Il Veneto pedala verso il futuro: ciclabili, investimenti e cicloturismo

Il Veneto pedala verso il futuro: ciclabili, investimenti e cicloturismo

Oltre 40 milioni per collegare città, borghi e itinerari europei. Dal 2026 Padova diventa la nuova casa della Fiera nazionale del cicloturismo, cuore di una regione che mette le due ruote al centro del futuro sostenibile

In Veneto la bicicletta è sempre più un modo nuovo di vivere il territorio: non solo un mezzo per spostarsi, ma un’occasione per scoprire città, borghi, panorami e percorsi nascosti, pedalata dopo pedalata.
Ed è proprio in questa cornice che Padova si prepara a diventare il cuore pulsante della trasformazione su due ruote: dal 2026 ospiterà la Fiera nazionale del cicloturismo, proiettando la città al ruolo di crocevia di appassionati, operatori e avventure ciclistiche, con una prospettiva triennale fino al 2028.
Non è un caso: ci sono numeri concreti che sostengono questo passaggio e un dato di fatto: il Veneto pedala verso un futuro sostenibile.

I numeri

La Giunta regionale del Veneto ha stanziato oltre 40 milioni di euro, di cui 32,5 milioni dal Fondo Sviluppo e Coesione e oltre 8 milioni da altri enti, per collegare città, borghi e itinerari ciclabili nazionali e internazionali.
Più di metà dei 20 milioni previsti dal primo provvedimento sarà dedicata al tratto veneto della Ciclovia del Garda, con 6,5 milioni per il primo stralcio del 5° lotto e altri 5,5 milioni per il secondo stralcio.

Qualità delle acque
Lago di Garda

Non solo Garda: i progetti prevedono interventi strategici su ciclovie regionali come la Treviso-Ostiglia, la Monaco-Venezia, la VenTo (Venezia-Torino) e la ciclovia Adriatica, assicurando continuità, sicurezza e connessione con l’Europa.

Le ciclabili tra Veneto e altre regioni

Saranno invece complessivamente 3 i milioni impiegati per completare 4 lotti (1, 2, 3 e 7) del tratto tra la vicentina Grisignano di Zocco e la veronese Casaleone della ciclabile Treviso-Ostiglia, che collega Veneto e Lombardia lungo l’ex sedime ferroviario e che ha visto inaugurare ad agosto i 23 km da Cologna Veneta a Cerea, portando i km attivi a 110 sui 118 totali che si punta a completare entro l’autunno 2026. Infine, 2,5 milioni ciascuno andranno al 4° lotto della ciclovia nazionale Adriatica, il lunghissimo tracciato di oltre 1.700 km per unire Trieste alla Puglia, e al 4° lotto funzionale della ciclovia nazionale VenTo, ovvero il percorso ciclabile che copre i 705 km da Venezia a Torino seguendo gli argini del Po e dei suoi affluenti.
“Si tratta – ha spiegato la vicepresidente del Veneto, Elisa De Berti – di opere funzionali a tratti già avviati con precedenti finanziamenti, incrementando la sicurezza degli spostamenti e favorendo la mobilità dolce sia a vocazione turistica sia quella cittadina quotidiana”.

Treviso Ostiglia @MDanesin

Progetti strategici su ciclabili regionali

Per rendere massimamente efficiente la rete ciclabile del Veneto non bastano, in ogni caso, solo i collegamenti verso l’esterno.
Ecco dunque che, attraverso un altro provvedimento da 12,5 milioni, quasi tutti integrati dai contributi extra Fsc, sono stati finanziati 9 progetti strategici distribuiti sul territorio regionale. Proprio la Treviso-Ostiglia, per esempio, grazie a un intervento da 2,1 milioni sarà collegata, nella zona di Treviso e Quinto di Treviso, con la “Greenway gira Sile”, che raggiunge il mare, a Caposile, dopo aver attraversato il parco del fiume.
Per la stessa ciclovia è prevista anche la sostituzione della passerella apribile di Casale, fondamentale per garantire la continuità del percorso ciclabile e il passaggio delle imbarcazioni sul fiume Sile. Tra gli altri completamenti, nel Bellunese 2 interessano la “Monaco-Venezia”: il nuovo tratto ciclabile in Alpago lungo il Lago di Santa Croce e la passerella ciclopedonale sul fiume Piave tra Soverzene e Ponte nelle Alpi.

Veneto in bicicletta
Piste ciclabili

Una rete che punta a completarsi

A completare il quadro degli interventi, nel Vicentino sarà realizzato un nuovo tratto funzionale che collega Santa Croce Bigolina con Tezze sul Brenta per dare continuità alla direttrice Trento–Venezia.
Nel Veronese verrà realizzato invece un tratto funzionale della ciclabile della Val d’Illasi.
Nel Rodigino, sarà completato un tratto di ciclabile lungo il fiume Adige collegandolo anche con la ciclovia Vento.
Nel Veneziano, verrà ultimato il collegamento ciclabile tra Portogruaro e Summaga, consentendo anche il collegamento con la Trieste – Venezia.
Infine, nel Padovano è previsto il completamento dei tratti di ciclabili della bassa pianura.
“Con queste ulteriori risorse – commenta De Berti – puntiamo a definire e realizzare una rete integrata di percorsi ciclabili che collegherà comunità, valorizzerà i territori e favorirà uno stile di vita più sano”.
Il tutto con un duplice obiettivo: “Sia realizzare nuovi percorsi ciclabili e completare tratti esistenti delle ciclovie regionali, sia migliorare i collegamenti tra itinerari cicloturistici e nodi di interscambio al fine di rafforzare la sicurezza stradale e incentivare la mobilità sostenibile”.

Fili
La superstrada ciclabile @ Arcadis Italia

Il cicloturismo guarda al Veneto

“Con questi stanziamenti – aggiunge l’assessore regionale al Turismo, Federico Caner – prosegue l’impegno nella valorizzazione del patrimonio turistico e ambientale del Veneto sfruttando le potenzialità del cicloturismo, una delle leve più forti per la promozione del Veneto a livello nazionale e internazionale”.
Non è dunque un caso che per la sua quinta edizione, quella del 2026, la Fiera del cicloturismo, la più importante manifestazione nazionale interamente dedicata ai viaggi in bicicletta, abbia scelto di traslocare a Padova, nonostante l’edizione 2025 dello scorso aprile a Bologna si sia chiusa con un aumento del +30% dei visitatori, che hanno superato quota 22 mila, e del +50% degli operatori italiani e stranieri presenti, arrivati oltre i 250. Proprio in quella occasione, è stato presentato il rapporto di Isnart-Unioncamere e Legambiente che fotografa alla perfezione la crescita del cicloturismo in Italia.
Nel 2024, il settore ha infatti generato quasi 10 miliardi di euro, rappresentando più del 10% del turismo nazionale con 89 milioni di presenze.

La Fiera del cicloturismo a Padova

La Fiera, inizialmente partita da Milano, mira a promuovere il cicloturismo come forma di viaggio sostenibile, emozionante e accessibile a tutti, ispirando e motivando le persone a scoprire le destinazioni in bicicletta oltre a proporre le ultime novità per quanto riguarda bici e accessori.
Padova, con i suoi 195 km percorribili in bici, è infatti la città italiana con il più alto rapporto tra piste ciclabili ed estensione, oltre a trovarsi al centro di una fitta e articolata rete di percorsi ciclabili che la collegano con i più importanti centri di interesse turistico. L’edizione 2026 della Fiera del cicloturismo, in calendario dal 27 al 29 marzo, avrà però un focus internazionale e sempre più inclusivo, puntando a favorire, anche attraverso una giornata di forum dedicato, il workshop B2B e una serie di talk, l’incontro tra operatori per promuovere uno sviluppo del settore che travalichi i confini nazionali.

Alberto Minazzi

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