Lo storico cinema di Dorsoduro, chiuso dal 2002, riapre trasformandosi in un’esperienza sensoriale senza schermo. Dalì inaugura un nuovo modo di vivere l’arte nella città lagunare
Venezia si prepara un sorprendente ritorno.
L’ex Cinema Accademia riapre. Ma senza schermo.
Chi ha conosciuto la storica sala d’essai, chiusa da 23 anni, potrebbe non riconoscerla: le pareti, il soffitto e persino il pavimento si trasformeranno in un gigantesco palcoscenico immersivo, dove arte e tecnologia si fondono.
Il primo protagonista? Salvador Dalì, con un racconto surreale della Serenissima, pronto a stupire veneziani e turisti.
È il ritorno di un’icona, ma come nessuno se l’aspettava.
Quello che in origine fu un teatro del XVI secolo e che tra il 1928 e il 2002 è stato una della sale storiche più amate dai veneziani, ora si appresta a inaugurare una nuova funzione. Estremamente al passo con i tempi.
Il progetto de Les Galeries Bartoux
Il nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea è stato affittato a Les Galeries Bartoux.
Restaurato e recuperato in modo conservativo, ballatoio compreso, ospiterà due produzioni video inedite all’anno realizzate dallo studio Superbien di Parigi che, esplorando i confini tra reale e digitale, produce da oltre 15 anni esperienze multimediali innovative utilizzando strumenti e tecnologia all’avanguardia.
Immagini in movimento proiettate non su uno schermo bensì su pareti, soffitto e pavimento per far vivere allo spettatore una esperienza completamente immersiva in grado di emozionare, stupire, lasciando il segno.
I filmati avranno una durata di circa mezz’ora con focus esclusivo sul mondo dell’arte.
Il primo film dedicato a Salvador Dalì è in programmazione a partire dai primi di dicembre, in relazione con la mostra sul pittore spagnolo.
Un nuovo modo di vivere l’arte
I 1.500 mq complessivi (i nuovi gestori hanno affittato anche il limitrofo negozio di antiquariato) oltre al cinema comprendono infatti anche due sale espositive, una permanente e l’altra dedicata a mostre temporanee.
La prima esposizione riguarda appunto all’artista spagnolo.
Salvador Dalì ebbe un forte legame con Venezia: partecipò alla Biennale del 1954, nel 1976 realizzò un poster per Piazza San Marco e nel 1982 dipinse Othello rêvant de Venise.
La mostra, “Dalì è Venezia”, nata in collaborazione con Dalì Universe, Fondazione svizzera che colleziona opere di Dalí, soprattutto sculture in bronzo, comprenderà una selezione di sculture, affiancate da dipinti e litografie del maestro del Surrealismo. Contestualmente alla mostra verrà inaugurato il Cinema immersivo con lo spettacolo inedito di una Serenissima come sogno surreale di Dalí. L’intero progetto gode del Patrocinio del Comune di Venezia.
Una ricca programmazione
La programmazione culturale con eventi di arte, moda e design, aperti al pubblico e in continuo dialogo con la città, sarà una parte importante delle attività di Les Galeries Bartoux, insieme a quella legata alle mostre permanenti e temporanee.
Al momento, il calendario espositivo prevede, a rotazione, mostre di Fabio Viale, Carole Feuerman, Zhuang, Stefano Curto, Catalano, Lorenzo Quinn, Pasqua, Mister Brainwash, Jimenez, Findac, Stallman, Kobe e Roggi.
“Il nostro obiettivo – anticipa la direttrice Lorenza Lain – è di essere aperti alla città con idee e progetti in continua evoluzione. Bartoux ha oltre 100 artisti nel proprio portfolio che includono anche diversi artisti italiani”.
Il gruppo Les Galeries Bartoux, fondato da Robert e Isabelle Bartoux nel 1993, gestisce venti gallerie tra Europa e Stati Uniti.
L’opening a Venezia (10 ottobre alle 18, su invito) è il primo in Italia e inaugura un nuovo format: Bartoux Experience. Uno spazio multimediale tra arte e tecnologia, che si rivolge non solo al turista ma anche, e soprattutto, alla cittadinanza.
Primo appuntamento con la città il 22 ottobre
Difatti già mercoledì 22 ottobre, alle 10, Les Galeries Bartoux ospiterà, nell’ambito della Venice Fashion Week, l’evento aperto al pubblico “Come far crescere un brand”, artigianato, sostenibilità e rigenerazione urbana come cultura della qualità.
Nel pomeriggio alle 17 sarà presentato il progetto “Le Mani Sapienti”.
In questa edizione saranno proposte al pubblico le collezioni di tre designer venete e di cinque studenti della Magistrale in Moda dello IUAV.
Il progetto, curato da Venezia da Vivere, esplora la moda sartoriale contemporanea attraverso il linguaggio del quiet luxury (lusso discreto), uno stile caratterizzato da eleganza sobria, qualità dei materiali e artigianalità meticolosa, senza l’uso di loghi appariscenti o design eccessivi.
Lain: “Molto più di una galleria: un dialogo tra creatività, storia e comunità”
“ Les Galeries Bartoux è un spazio restituito alla città, con un modello che unisce lo stile Bartoux a una forte identità veneziana -sottolinea Lorenza Lain -. Sarà molto di più di una galleria: un dialogo continuo tra creatività, storia e comunità”
Gli spazi affittati a Les Galeries Bartoux ospiteranno anche un Café des Arts, un caffè letterario, aperto negli stessi orari della galleria, con giardino privato. Non mancherà una scenografica terrazza panoramica, arredata con ombrelloni e piante d’arancio.
L’intero complesso, spazi interni ed esterni, è stato rimesso a nuovo in tre anni di lavoro da maestranze locali nel rispetto dell’architettura originale con l’obiettivo di valorizzare le travi in legno, le boiserie e gli infissi, riportando i muri alle origini, recuperando i mattoni a vista. A condurre i delicati lavori di restauro, l’architetto Patrizia Zambelli, in collaborazione con il geometra Roberto De Carli e l’ingegnere Franesco Corrà della ditta Orseolo Restauri.
Dorsoduro museum mile
I rinnovati spazi Galeries Bartoux avranno un doppio ingresso sia da campo de la Carità, lato Gallerie dell’Accademia, sia da Calle Contarini Corfù.
La visita agli spazi espositivi, permanenti e temporanei, sarà gratuita.
L’ingresso al Cinema prevede invece un biglietto di 20 euro, con riduzione per veneziani, bambini e studenti.
L’intero progetto si inserisce nel cosiddetto “Dorsoduro museum mile” (miglio dell’arte), l’itinerario artistico culturale che attraversa parte del Sestiere collegando le Gallerie dell’Accademia, Palazzo Cini, Collezione Peggy Guggenheim, Palazzo Grassi-Punta della Dogana, oltre a vari atelier artigiani e gallerie minori ma di qualità, molte delle quali nate proprio in questi ultimi anni.
Claudia Meschini