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La prima volta del pesce palla dorato a Venezia

La prima volta del pesce palla dorato a Venezia

Un esemplare di Lagocephalus spadiceus è stato avvistato nelle acque della laguna di Venezia. Un raro incontro che solleva preoccupazioni tra gli esperti marini: la specie è nota per la sua tossicità e potrebbe rappresentare una minaccia per l’ecosistema locale

I mari italiani si stanno tropicalizzando e anche la laguna di Venezia lo dimostra: lo scorso settembre, per la prima volta, un pesce palla dorato (Lagocephalus spadiceus) è stato avvistato nelle acque che bagnano la Celestia, nel sestiere di Castello.
Una scoperta rara e spettacolare che evidenzia come il cambiamento climatico stia modificando gli ecosistemi marini anche alle nostre latitudini.
” Si tratta di un ritrovamento interessante – commenta Luca Mizzan, biologo marino e direttore del Museo di Storia Naturale Giancarlo Ligabue di Venezia – La presenza di questa specie è  nota in Mediterraneo da decenni, però finora mai si era espanso oltre i bacini meridionali e le coste egiziane, israeliane e Cipro. Si tratta inoltre di una delle poche specie di pesce palla che vive in lagune e in acque anche dissalate”.
C’è tuttavia un “però”.
“È  fondamentale sapere -sottolinea Mizzan – che assolutamente non deve essere mangiato in quanto i suoi organi interni come il fegato, la cistifellea e gli organi sessuali contengono un potente veleno mortale , la tetradotossina. Bisogna dunque prestare molta attenzione perché rappresenta un potenziale pericolo. L’esemplare pescato in settembre è stato liberato -racconta -.Trattandosi di una specie tropicale, l’auspicio è che comunque con il raffreddamento della Laguna in inverno se ne vada”.

Il mare che cambia

Il Lagocephalus spadiceus non è l’unico pesce a far notizia.
Nel ragusano, in Sicilia, ha fatto la sua comparsa il pesce chirurgo pinna gialla (Acanthurus xanthopterus) mentre in Puglia, lungo il Gargano, è arrivato il pesce porco. “Riguardo a quest’ultimo, attenzione a non confonderlo con i balestra che vivono nelle acque tropicali così chiamati per le caratteristiche narici allargate e il muso schiacciato che gli conferiscono un aspetto simile a quello di un suino e la sorta di grugnito che emettono – spiega il biologo- . Il pesce porco trovato sulle coste garganiche è un pesce che appartiene alla famiglia dei Balistidi, il Balistes capriscus, l’unica specie di Balistide Mediterraneo, da sempre presente e adattato anche alle nostre latitudini “.

L’identikit del pesce palla dorato

Il pesce palla dorato è un pesce di acqua salata, tipico del Mar Rosso e dell’Oceano Indiano.
Ha un corpo corpo relativamente piccolo, in genere 7–10 cm di lunghezza, un colore dorato-olivastro sul dorso ed è più chiaro sul ventre.
Ha la tipica bocca dei pesci palla, fornita di quattro denti molto robusti e affilati e becco forte per rompere gusci e crostacei.
Come altri pesci palla, è capace di gonfiarsi ingoiando acqua (o aria fuori dall’acqua) come difesa.
È carnivoro, territoriale e aggressivo, soprattutto verso altri pesci.

Il pesce porco e il pesce chirurgo pinna gialla

Riguardo al pesce porco, quello avvistato in Sicilia fa parte della famiglia Balistes Capriscus, l’unica specie che in Mediterraneo c’è sempre stata, anche in alto Adriatico. E’ tipica delle tegnùe al largo delle nostre coste. Nulla a che vedere con i balestra tropicali. L’ha acquerellata Chiereghini nel suo monumentale lavoro ottocentesco della Fauna delle Lagune e del Golfo Veneto e studi archeologici testimoniano che in epoca preistorica se ne nutrivano sulle coste egiziane del Mediterraneo.


“Per quanto riguarda il pesce chirurgo pinna gialla (Acanthurus xanthopterus) prima di quello pugliese ne è stato avvistato un solo esemplare nel 2021, in Mediterraneo, lungo le coste egiziane e nel 2024 in Sicilia – conclude Luca Mizzan-. É un animale erbivoro e brucatore che si nutre principalmente di alghe filamentose e vive in habitat costieri e rocciosi e corallini. Non è pericoloso per l’uomo”. Si riconosce per il corpo grigio-violaceo con una macchia giallastra davanti all’occhio e pinne gialle o giallo opache al margine. La specie è particolarmente diffusa lungo le coste e i reef del Mar Rosso e del Golfo Persico e alle Maldive.

Silvia Bolognini

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