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Vado a vivere da solo (e prendo il bonus)

Vado a vivere da solo (e prendo il bonus)

La detrazione fiscale per i giovani che prendono casa è solo uno dei tanti incentivi a disposizione (anche) dei single

In un’Italia in cui crescono i nuclei familiari monopersonali, i bonus per i single sono un’opportunità sentita da una parte sempre crescente della popolazione. Perché gli incentivi servono principalmente a dare un contributo per sbarcare il lunario a chi già non può usufruire di economie di scala.
Ma non è l’unico aspetto tenuto in considerazione.
Alcune misure tentano infatti anche di favorire l’indipendenza delle giovani generazioni, anticipandone la fuoriuscita dal nucleo familiare.
Secondo l’ultimo rapporto Eurostat basato sui dati 2024, infatti, in Italia i giovani che decidono di lasciare la famiglia di origine per andare a vivere da soli lo fanno in media a 30,1 anni. La media europea è di 26, mentre nei Paesi nordici di 21.

Le detrazioni fiscali sull’affitto per i giovani e per gli studenti

Il riferimento, in questo caso, va soprattutto alle detrazioni fiscali previste per i giovani tra 20 e 31 anni che affittino una casa o un appartamento diverso dall’abitazione principale dei genitori e abbiano un reddito complessivo non superiore a 15.493,71 euro.
L’importo detraibile, in questo caso, può arrivare fino a 2 mila euro per i primi 4 anni del contratto di locazione.
Anche gli studenti universitari fuori sede, poi, hanno diritto a una detrazione Irpef del 19% sulle spese d’affitto, fino a un massimo di 2.633 euro.
Tra i requisiti richiesti, una distanza di almeno 100 km tra il comune di residenza dello studente e la sede dell’ateneo, che deve comunque trovarsi fuori dalla regione.

vivere da solo

Non sono invece previsti limiti legati alla natura dell’immobile, che può quindi essere privato o all’interno di una residenza universitaria riconosciuta, né al fatto di essere unico intestatario del contratto, visto che il diritto alla detrazione spetta comunque a chi presenta la documentazione richiesta e un Isee valido.

I bonus per i single legati alla casa

I single under 36, con Isee non superiore a 40 mila euro annui, possono beneficiare inoltre del bonus, che prevede l’esonero dall’imposta di registro, ipotecaria e catastale e un credito di imposta per l’Iva pagata nel caso l’acquisto sia avvenuto direttamente dal costruttore, previsto per chi accende un mutuo per comprare la prima casa.
Non ci sono invece limiti di età per usufruire dell’agevolazione fiscale (esenzione fino a 5 mila euro per le spese sostenute per il trasferimento) prevista a favore dei lavoratori assunti a partire dal 2025 che debbano spostare la residenza di oltre 100 km. In questo caso, si tiene però in considerazione una soglia massima di reddito (35 mila euro) da lavoro dipendente o assimilato percepito nel 2024.
Tutti i single, anche senza figli (anche se con Isee inferiore a 9.530 euro), hanno diritto anche ai bonus sociali per luce, gas e acqua, che si applica automaticamente in bolletta dopo la presentazione della dichiarazione sostitutiva unica.
E le spese per affitto o mutuo della prima casa rientrano tra quelle della soglia esentasse da 1.000 euro confermata dalla Legge di bilancio per tutti i lavoratori indipendenti.

 

Gli altri bonus (non solo per i single)

I soggetti singoli disoccupati tra 18 e 59 anni e con Isee sotto i 6 mila euro hanno invece diritto al supporto formazione e lavoro da 350 euro mensili (che possono salire fino a 500 in caso di adesione a percorsi formativi professionalizzanti), erogato per massimo un anno.
Ci sono poi i bonus individuali come il bonus psicologo (fino a 1.500 euro), l’assegno di inclusione (che, per i single con Isee fino a 9.360 euro, è applicabile in caso di disabilità certificata o età superiore ai 60 anni), il bonus mobili ed elettrodomestici (detrazione Irpef del 50%, con tetto massimo fino a 5 mila euro, applicabile in caso di ristrutturazioni edilizie effettuate nel 2024 che prevedono spese anche nel 2025) e, per i proprietari di animali, la detrazione del 19%, per importi tra 129,11 e 550 euro, applicabile alle spese veterinarie.

Alberto Minazzi

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