Il Parlamento Europeo ha approvato i criteri per tirocini di qualità che proteggano dallo sfruttamento lavorativo
L’obiettivo è più che evidente: dire stop a tante ore di lavoro non retribuito e colpire le aziende che ricorrono ai finti stage, in molti casi per sostituire contratti di lavoro regolari e più tutelati.
Bruxelles mette il freno alla situazione di sfruttamento dei giovani lavoratori.
La Commissione per l’Occupazione ha compiuto un passo decisivo per arginare il fenomeno: è stata infatti approvata la relazione che definisce i criteri per i tirocini di qualità, ponendo le basi per una nuova direttiva europea.
La tutela: dal contratto scritto alla retribuzione
La relazione, approvata con voto largamente favorevole, contiene una definizione dei tirocini, con la garanzia di diritti minimi validi in tutta l’Europa.
Le norme in particolare impongono innanzitutto l’obbligo di un contratto scritto che specifichi retribuzione, mansioni, obiettivi formativi, durata e diritti. Niente più stage gratuiti dunque.
La retribuzione dovrà essere prevista e commisurata alle normative nazionali, mentre la durata del tirocinio non potrà superare un limite temporale stabilito. Riguardo alle mansioni assegnate, queste dovranno essere esclusivamente formative e di base in altre parole utili a facilitare il passaggio dal mondo dell’istruzione a quello del lavoro. Si tratta di regole che avranno validità per la maggior parte degli stagisti, eccezione fatta solo per i tirocini curricolari obbligatori che sono parte integrante di un corso di studi o un programma di apprendistato.
Dal tirocinio al mondo del lavoro
Tra le tutele rientrano anche una protezione sociale che comprende l’assicurazione sanitaria, l’indennità di disoccupazione e i contributi pensionistici.
Sulla base di queste considerazioni, di fatto con le nuove regole un tirocinio non retribuito, privo di un tutor o di un reale percorso formativo, potrebbe essere considerato a tutti gli effetti un rapporto di lavoro mascherato quindi una pratica abusiva.
Un altro esempio in questa direzione è il caso in cui il giovane in questione sia chiamato a svolgere più tirocini consecutivi presso lo stesso datore di lavoro o quando non vi sia chiara indicazione del posto vacante o risulti incompleta.
E’ anche prevista l’istituzione di canali di segnalazione sicuri e anonimi per denunciare cattive condizioni di lavoro.
Inoltre i deputati propongono che in azienda venga designata una figura di riferimento alla quale i tirocinanti possano rivolgersi per consulenza e supporto. I datori di lavoro, su richiesta, saranno tenuti a indicare numero di stagisti, durata e condizioni applicate.
Le prossime tappe verso stage che sfocino nel mondo del lavoro
La definitiva approvazione della direttiva spetta ora alla plenaria di Strasburgo che, la prima settimana di ottobre, potrà adottare il testo senza voto formale in assenza di obiezioni.
Seguirà il negoziato finale con i governi dei Ventisette e successivamente toccherà ai Paesi membri recepire le nuove regole negli ordinamenti nazionali.