A Vetralla, nel cuore del Lazio, oltre mille appassionati si immergono ogni anno per giorni in un villaggio senza tempo tra tende, fuochi, battaglie e intrighi
Immaginate una grande piana dove trova posto un villaggio d’altri tempi con tutte le sue caratteristiche ben lontane da quello che è il nostro quotidiano.
Non ci sono elettricità, né acqua corrente, si cucina con il fuoco e si dorme in una tenda.
Ma la vera magia sta proprio in questo: staccare dalla routine e scoprire nuove emozioni, tanto che a ogni appuntamento cresce l’entusiasmo dei partecipanti.
Che si riuniscono ogni anno per vivere insieme un gioco di ruolo diventato il più grande evento del genere in Italia.

Un tuffo nel passato
“Battle for Vilegis” non è il nome di un campeggio di tendenza o di un villaggio turistico ma di un’attività ludica di origine teatrale in cui i partecipanti interpretano un ruolo, ovvero un personaggio, sulla base di un canovaccio che fornisce chi organizza la sessione.
Ogni giocatore crea il personaggio che interpreterà: ne definisce il carattere, la storia passata, gli obiettivi, le motivazioni che lo spingeranno ad agire, gli ideali a cui si ispirare, la fede e in generale tutto ciò che può rendere profonde le sue azioni. Il gioco è spesso episodico e incentrato su una missione, con una serie di sfide che culminano in un problema o un nemico finale da sconfiggere. Non si tratta dunque di una rievocazione storica come si potrebbe pensare ma di un gioco di ruolo a tutti gli effetti, di un’esperienza immersiva ad assistere alla quale non c’è pubblico.
Il gioco di ruolo dal vivo
“Ogni appuntamento richiede molta preparazione – spiega Lorenzo Pastrello, del gruppo Asatun, che dal 2014 non perde i due principali appuntamenti annuali- ma sicuramente tutto è ripagato in termini di emozioni, che vengono restituite e sono indimenticabili. È un’esperienza che lascia qualcosa dentro: si vive per qualche giorno in una dimensione diversa, un gioco di ruolo in prima persona calandosi nel personaggio e nell’ambiente.
La location dove si svolge “Battle for Vilegis ” è Vetralla, in Lazio, vicino a Viterbo. Un luogo dove tutto riporta indietro nel tempo per calarsi al meglio nei ruoli.
“La forza di Battle for Vilegis – continuano Chiara Varotto e Alessandro Mason, fondatori assieme a Lorenzo Pastrello di Asatun e che si occupano rispettivamente dei costumi e del gioco di ruolo del gruppo – è nell’immersività. Si gioca senza interruzioni 24 ore su 24, dal primo all’ultimo istante dell’esperienza. Sono comunque presenti aree Fuori Gioco, spazi dove montare tende moderne, farsi una doccia o concedersi delle pause in tutta tranquillità. Ciò che rende speciale Vilegis è la libertà: ognuno decide in autonomia come gestire il proprio tempo tra avventure, battaglie e intrighi, ritagliando l’esperienza che più gli appartiene. È importante arrivare agli eventi preparati sia dal punto di vista logistico fuori gioco, sia di equipaggiamento e di gioco studiando il regolamento e le dinamiche”.
La cittadella delle sfide
Ma da cosa nasce la passione per il gioco di ruolo dal vivo?
“Spesso si scopre tramite amici e conoscenti – racconta Chiara Varotto -. Un giorno qualcuno te ne parla e qualche mese dopo ti ritrovi immerso in incredibili avventure. Da lì nasce una passione che condividi con altre mille persone e che di solito si scopre mediante hobby correlati come potrebbe essere il gioco da tavolo cartaceo o la rievocazione storica”.
“Per me – sottolinea Alessandro Mason – è una valvola di sfogo dalla realtà: per cinque giorni mi immergo totalmente in un mondo fantastico, è come sognare ad occhi aperti condividendo lo stesso sogno con moltissime altre persone “.
Come precisano i componenti del gruppo veneto Asatun, a Battle for Vilegis una giornata tipo varia dal tipo di gioco e dal personaggio che si interpreta. C’è chi si sveglia molto presto per partecipare ad assedi mattutini, chi per assistere a qualche lezione in Accademia. Altri invece sono andati a dormire molto tardi per partecipare alle battaglie notturne. Si combatte al meglio delle proprie possibilità per far trionfare la “Casata” di appartenenza. Si può anche trascorrere del tempo in taverna a bere e giocare d’azzardo.

In nome del “buon gioco”
“Chi prende parte a questi eventi si distingue, nella maggior parte dei casi – commentano Lorenzo, Chiara e Alessandro – per apertura e capacità di gestire un confronto. Il pilastro portante del gioco e proprio questo: il rispetto reciproco e il concetto di “buon gioco“. Si conoscono tante persone e con molte di esse si creano legami profondi che proseguono oltre la durata dell’evento”. Durante gli eventi di Battle for Vilegis sono fondamentali anche l’abbigliamento, che permette di riconoscere a colpo d’occhio l’appartenenza a un gruppo e la parte visiva, compresi gli armamenti che vengono realizzati da artigiani specializzati e devono rispettare rigorosi requisiti di sicurezza. Le armi sono composte da isoflex, un materiale con la stessa consistenza di un materassino da palestra, rivestito di lattice dipinto in modo da risultare scenografiche, ma sicure.
Asatun, il gruppo veneto a Battle for Vilegis
In Veneto non mancano le location storiche adatte a eventi di gioco di ruolo dal vivo ma nella maggior parte dei casi si tratta di castelli capaci di ospitare un numero limitato di partecipanti. Un esempio è quello di Zumelle, in provincia di Belluno dove si svolgono le sessioni interne del gruppo veneto di ispirazione vichinga Asatun di cui sono fondatori Lorenzo, Chiara e Alesandro.
Asatun è nato nel 2017 e oggi conta una quindicina di membri attivi, provenienti dalle province di Venezia, Padova, Treviso, Verona e Belluno unite dalla stessa passione per il gioco di ruolo dal vivo. Fin dall’inizio l’obiettivo è stato chiaro a tutti: creare uno spazio dove stare bene insieme non solo durante le sessioni di gioco, ma anche al di fuori.
“Un Regolamento interno – fanno presente i ragazzi – garantisce armonia e rispetto reciproco tra i componenti e grazie al dialogo aperto è sempre possibile trovare una soluzione a eventuali problemi”.
Quando giochiamo – concludono – vincere significa un traguardo importante, ottenere per la propria Casata un titolo conteso tra le parti in gioco”. “Per me personalmente – sono le parole di Alessandro Mason – vincere vuol dire tornare a casa senza rimpianti con la consapevolezza di aver contribuito in modo significativo al divertimento degli altri. All’interno di Asatun mi occupo della parte tramistica e di tutto ciò che riguarda la parte “in Game”. La mia più grande vittoria è sapere che anche a distanza di giorni dalla fine dell’evento, i miei compagni di avventura mi chiamano per chiedere approfondimenti o per ringraziarmi del lavoro svolto. Una carica indescrivibile per guardare al successivo”.
Silvia Bolognini