Enac inaugura con la tratta Fano–Roma Urbe un nuovo modello di collegamenti rapidi e low cost per valorizzare i territori fuori dalle rotte di massa. L’aeroporto “Nicelli” del Lido di Venezia si propone come hub per il Nord-Est
Un Paese ricco di luoghi di interesse come l’Italia, che ha tra l’altro il maggior numero di siti Unesco al mondo, ha tutto il potenziale per rispondere al fenomeno dell’overtourism attraverso la differenziazione dell’offerta turistica.
La principale chiave per rendere realtà questa idea è quella di garantire una rete veloce ed efficace di collegamenti per riportare al centro dell’offerta luoghi ai margini del turismo di massa o in località poco interconnesse.
E il modo pensato da Enac per contribuire a modificare i dati emersi da recenti studi secondo cui l’80% dei turisti visita appena il 10% del pianeta è semplice: puntare su un nuovo modello di mobilità integrata che si impernia sui piccoli aeroporti.
La Regional Air Mobility
Il progetto dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile si chiama “Regional Air Mobility” (Ram) e ha appena vissuto un passaggio decisivo: la presentazione ufficiale attraverso l’effettuazione del primo volo dimostrativo di 36 minuti (contro le 4 ore necessarie per percorrere la tratta specifica in auto) effettuato con un piccolo aereo biturboelica King Air B200, che può ospitare a bordo fino a 9 persone, tra gli scali di Fano, nelle Marche, e Roma Urbe. L’obiettivo complessivo del progetto, affidato dall’Ente alla società “in-house” Au Enac Servizi, è quello di dar vita a un “network flessibile, intelligente e capillare di aeroporti territoriali che connetteranno il Paese con piccoli aeromobili e vettori Pet Friendly”, sottolinea Enac, evidenziando anche la possibilità di portare con sé il proprio animale di compagnia. “È un cambiamento – ha commentato il presidente Enac, Pierluigi Di Palma – che può rendere nuovamente attraenti zone che sono rimaste marginalizzate dallo sviluppo turistico massivo e che punta sulla qualità della vita e sulle diversità ambientali”.
L’aeroporto: da “non luogo” a hub verso il territorio
Una rete di terminal dedicati che “mira a realizzare un nuovo paradigma di infrastrutture territoriali che, da “non luoghi”, si preparano a divenire hub nodali, integrati nel tessuto socio-economico, al servizio delle comunità e funzionali alla riscoperta delle bellezze nascoste del nostro Paese. Elementi centrali del viaggio, che offrono esperienze e aprono le porte ai territori”. La proposta di Enac è quella di garantire un servizio nazionale di mobilità veloce a corto raggio basato su una integrazione “aria-aria” che sia in grado di superare quella “aria-ferro”, soprattutto nei tratti trasversali dell’Italia, oltre a fungere da nodi strategici anche per un efficace collegamento con gli altri sistemi di trasporto locale, al fine di creare nuove opportunità ai territori limitrofi. Un’opportunità, per di più, proposta a prezzo contenuto grazie alle innovazioni tecnologiche degli aeromobili di nuova generazione e dal modello innovativo di gestione introdotto da Enac.
Un sistema integrato di piccoli aeroporti
Il volo Fano-Roma Urbe, aeroporti già dotati delle infrastrutture necessarie (in quello della capitale, con un investimento complessivo di 18 milioni di euro, verrà comunque presto avviato un collegamento in elicottero con Fiumicino, ci sarà a disposizione anche una pista di volo illuminata per le operazioni notturne e si potrà contare sull’interconnessione di una ciclovia illuminata che Enac realizzerà lungo il Tevere), è stato dunque il primo test operativo verso lo sviluppo dei nuovi collegamenti commerciali di linea accessibili a un pubblico più ampio. Enac Servizi gestisce del resto già 21 scali in punti strategici della penisola, oltre all’eliporto sull’isola di Capri, ed è prossima all’avvio di un ambizioso programma di investimenti per rilanciare gli scali territoriali. Tra quelli che saranno coinvolti in questa operazione, Enac ha citato espressamente quelli di Rieti, Siena, Capua, Pavullo nel Frignano, Milano Bresso e Viterbo. Nel medio termine sono inoltre in fase di programmazione interventi su tutti gli altri scali del network.
Il Nicelli del Lido di Venezia hub a Nord-Est
Se Milano Bresso, nel progetto complessivo che dovrebbe diventare operativo da aprile 2026, sarà l’aeroporto di riferimento per il Nord-Ovest, durante il volo inaugurale il dg di Enac, Alexander D’Orsogna, ha espressamente citato anche l’aeroporto Nicelli del Lido di Venezia come uno degli snodi principali dell’intero network. “Confermo – ammette il presidente del Nicelli, Raffaele Ambruoso – che puntiamo a diventare l’hub per il Nord-Est”. Non a caso, l’aereo utilizzato per il volo inaugurale è della società AElia, titolare della scuola di volo lidense diretta da Mario Marinelli.

“Come gestori dell’aeroporto – fa il punto Ambruoso – noi siamo pronti a ospitare i voli, anche se sarà necessario adeguare la pista e formare ulteriormente il personale antincendio. Penso dunque che ci vorranno almeno 2 o 3 anni e un investimento di circa 3 milioni di euro”. Già da questo inverno, comunque, verrà messa mano alla pista con una serie di adeguamenti di sicurezza, a partire dalla cosiddetta “resa”, che può essere utilizzata dai piloti per eventuali atterraggi lunghi. “L’idea – conclude il presidente del Nicelli – è quella di affiancare all’attuale pista in erba, che continuerà a essere utilizzata per le esercitazioni della scuola, una pista in asfalto parallela, a una distanza di sicurezza di 10 metri”.
Alberto Minazzi