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Colla speciale salva una neonata da una rara malformazione

Colla speciale salva una neonata da una rara malformazione

Riuscito l’innovativo intervento al fegato effettuato da un’équipe multidisciplinare all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino

Semplificandola al massimo, la normale circolazione del sangue prevede che le arterie portino ai vari organi quello ricco di ossigeno e le vene riportino al cuore e ai polmoni quello ricco di anidride carbonica e scarti metabolici.
Può però succedere, per fortuna molto raramente, che il normale flusso sanguigno sia alterato da anomali corti circuiti, che potrebbero addirittura mettere a serio rischio la vita della persona. Un caso di questo tipo è quello che ha riguardato una neonata, la cui storia si è però conclusa a lieto fine. E questo grazie all’innovativo intervento a cui è stata sottoposta presso la sala di emodinamica dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, dove è stato utilizzato un materiale che, nell’immaginario comune, si fatica ad associare a una pratica medica: una supercolla istantanea, del tutto simile a quelle comunemente in commercio.

La colla che chiude l’aorta

Il risultato è stato ottenuto grazie alla collaborazione di un’équipe multidisciplinare di medici del Regina Margherita e delle Molinette, altro ospedale del capoluogo piemontese.
Come spiega il comunicato ufficiale, la colla acrilica, realizzata in una formulazione specifica, è servita per occludere l’aorta che, pur essendo l’arteria più grande, in un neonato ha un diametro di qualche millimetro. La gravissima malformazione della piccola, già diagnosticata prima della nascita all’ospedale Sant’Anna di Torino, interessava in particolare il fegato. A livello di questo organo era infatti presente un collegamento anomalo tra arterie e vene che produceva l’effetto di sottrarre il sangue al resto del corpo, provocando una congestione di cuore e polmoni e ponendo la neonata in una situazione disperata.

L’intervento e il suo effetto

I medici sono riusciti a raggiungere la malformazione utilizzando dei cateteri, inseriti nei vasi sanguigni con una tecnica innovativa basata su procedure mini-invasive. Ad appena 6 giorni di vita, la neonata è stata così sottoposta a un primo intervento, seguito da un secondo a una settimana di distanza, entrambi tecnicamente riusciti. E l’effetto auspicato è stato immediato: la pressione si è alzata, reni, fegato e cervello hanno ripreso a essere nutriti normalmente e il polmone si è decongestionato, consentendo alla bambina di respirare autonomamente. E, pur essendo ancora ricoverata in rianimazione, per la prima volta dalla sua nascita ha ora una prospettiva di crescita normale. “È stata una sfida complessa – è il commento dei medici – ma vedere la piccola neonata riprendersi e tornare alla vita è la più grande soddisfazione”.

Alberto Minazzi

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Tag:  cuore