In due soli giorni l’Italia ha perso due icone del Novecento. Entrambi hanno saputo trasformare il proprio mestiere in un marchio di fabbrica, in un riflesso dell’anima del Paese
Nel giro di quarantotto ore l’Italia ha salutato due protagonisti assoluti della sua storia recente: Emilio Fede, morto il 2 settembre a 94 anni, e Giorgio Armani, spentosi oggi, 4 settembre, a 91 anni.
Due personaggi agli antipodi, eppure uniti in un destino parallelo che ha il sapore della fine di un’epoca.
Il “re della Moda” si è spento serenamente, circondato dai suoi cari, dopo aver continuato a lavorare fino all’ultimo.
Come ha fatto nel corso di tutta la sua vita.
A darne l’annuncio è stata una nota del gruppo Armani che ha rilevato come “l’ideatore, fondatore e instancabile motore del gruppo” sia sempre stato chiamato “signor Armani” con rispetto e ammirazione da dipendenti e collaboratori che oggi ne piangono la scomparsa.
“In questa azienda ci siamo sempre sentiti parte di una famiglia – si legge nella nota -. Oggi, con profonda commozione, sentiamo il vuoto che lascia chi questa famiglia l’ha fondata e fatta crescere con visione, passione e dedizione. Ma è proprio nel suo spirito che insieme, noi dipendenti e i familiari che sempre hanno lavorato al fianco del signor Armani, ci impegniamo a proteggere ciò che ha costruito e a portare avanti la sua azienda nella sua memoria, con rispetto, responsabilità e amore.”
L’ultimo sorriso di Re Giorgio
L’ultima uscita pubblica dello stilista risale al 26 maggio in occasione della presentazione delle divise olimpiche dell’Italia per i Giochi Invernali di Milano Cortina 2026.
Un momento iconico, in cui sorridendo salutava il suo popolo al club Armani Privé di Milano intrecciando il suo amore per lo sport e per la città che lo aveva accolto e consacrato.
“Milano, Olimpiadi e Paralimpiadi. Non potrei immaginare un progetto di collaborazione più stimolante, che vede protagonisti la città che tanto mi ha dato e lo sport” aveva detto, accolto dagli applausi.
Con la sua consueta sobrietà, spiegava di aver scelto il bianco, colore delle vette innevate, per vestire il Team Italia:
“Tra i valori dello sport – aveva sottolineato – il rispetto è forse uno dei più alti e l’ho condensato in un’idea di semplicità, pulizia e purezza”.
Giorgio Armani, l’eleganza senza clamore
Discreto, rigoroso, misurato, Giorgio Armani ha trasformato l’idea stessa di eleganza, spogliandola dell’eccesso e restituendole autenticità.
Ha vestito star e uomini comuni, ha firmato oltre duecento costumi per il cinema, ha creato un marchio che non è solo moda ma lifestyle, stile di vita.
Non amava i clamori e infatti anche i suoi funerali saranno privati.
Ma Milano avrà modo di salutarlo: il 6 e 7 settembre l’Armani/Teatro aprirà le porte a chiunque voglia rendergli omaggio in via Bergognone.
L’ultimo saluto a Emilio Fede
I funerali di Emilio Fede si terranno invece proprio nel pomeriggio di oggi, giovedì 4 settembre, nella chiesa di Dio Padre a Milano 2 dopo una camera ardente raccolta e privata, nel rispetto delle sue volontà.
Nato in Sicilia, inviato della Rai in Africa, il giornalista approdò al TG1 prima e a Mediaset poi, dove creò Studio Aperto e divenne per vent’anni il volto del TG4.
Con il suo tono teatrale, le sue dirette epiche e le sue fedeltà dichiarate, ha diviso il pubblico e la critica: non è stato solo un direttore ma un personaggio vero e proprio. Che dai giorni drammatici di Vermicino alla Guerra del Golfo, ha portato il mondo nelle case degli italiani.
Con Giorgio Armani ed Emilio Fede se ne sono andate due voci che hanno raccontato chi siamo stati, due specchi diversi in cui ci siamo guardati per decenni.