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In spiaggia ad agosto? Diritti e regole in 10 punti

In spiaggia ad agosto? Diritti e regole in 10 punti

Cosa si può e cosa non si può fare in spiaggia? Ecco il decalogo di Udicon e le risposte ai quesiti dei consumatori

Il bagno in mare? Lo si può fare anche arrivando all’acqua attraverso uno stabilimento privato, anche il più esclusivo. E il pranzo al sacco? È sempre consentito, sia nelle zone libere che in quelle con servizio attrezzato in concessione. Sono solo 2 delle tante questioni che si possono presentare (e purtroppo questo spesso succede, con conseguenti possibili accese liti) agli amanti della spiaggia.
A queste, l’Unione per la difesa dei consumatori Udicon ha pensato di dare, in un vademecum articolato in 10 punti, chiare risposte preventive per vivere il mare in tranquillità, anche in vista dell’inizio di agosto, mese tradizionalmente dedicato alle ferie degli italiani, che in gran parte sceglieranno anche quest’anno di godersi le vacanze in una località balneare.

I diritti dei consumatori in spiaggia

I temi affrontati da Udicon in materia di diritti dei consumatori quando si parla di spiagge, sono i più variegati.
Viene per esempio ribadito che nessuno può impedire l’accesso alla battigia o chiedere soldi per farlo.
In tal caso, ma anche di fronte a un semplice cartello in cui si esplicita il divieto, si è in presenza di un abuso. E il cittadino, dunque, è autorizzato a chiamare i Vigili Urbani o la Capitaneria di porto per vedere riconosciuti e tutelati i propri diritti.
Ma attenzione: anche le spiagge libere hanno le loro regole.
Se infatti vi si possono portare da casa sdraio e ombrelloni, non è consentito però “prenotare il posto” lasciandovi in anticipo oggetti a tal fine.  In questo caso, le forze dell’ordine sono autorizzate a rimuovere tutto.

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Pranzi, cani e fumo: cosa è ammesso in spiaggia

Non ci sono differenze tra spiagge libere e private nemmeno riguardo ai pranzi al sacco: si può sempre mangiare in spiaggia quel che si è portato da casa, sempre rispettando gli spazi e il decoro.
Nessun gestore, anche se mette a disposizione un servizio di ristorazione, può insomma impedire la consumazione di alimenti ai clienti o imporre loro di farlo solo al bar o al ristorante.
E i cani? In questo caso, ci sono delle differenze.
Punto comune a tutte le spiagge è il diritto di accesso per i cani guida e i cani da salvataggio.
Negli altri casi, la decisione è demandata ai gestori all’interno degli stabilimenti, mentre, a meno di divieti comunali o da parte della Capitaneria, i nostri amici possono accompagnarci senza problemi nelle spiagge libere, sempre però indossando il guinzaglio e, ove previsto, la museruola.
Altro tema caldo, il fumo.
In generale, la sigaretta all’aperto è sempre concessa, anche se è in crescita il numero dei Comuni che stanno introducendo divieti e prevedendo specifiche aree “no smoke”.
Quel che invece è assolutamente vietato, e passibile di sanzione, è spegnere e lasciare i mozziconi nella sabbia.

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Il rispetto delle regole comuni

Alla base di diritti e doveri dei bagnanti, in generale, ci sono comunque il buonsenso e il rispetto delle regole comuni. Così la risposta di Udicon alla domanda se si può giocare in spiaggia a beach volley e calcetto è affermativa, ma bisogna smontare le attrezzature a fine partita.
O è possibile ascoltare musica sotto l’ombrellone, ma senza disturbare gli altri e comunque se autorizzata Siae. In riva al mare si può portare anche un paravento, ma usandolo come ombrellone e non come cabina. Sono al contrario sempre vietati tende da campeggio e fuochi.
Così come la raccolta di sabbia, conchiglie e ciottoli al fine di portarli via come souvenir: si tratta di un’azione illegale, che danneggia l’ambiente ed espone il trasgressore a sanzioni.

Al riguardo, è anche utile sapere a chi rivolgersi in caso di problemi.
Se l’Unione per la difesa dei consumatori è sempre a disposizione per segnalazioni e assistenza, le principali autorità di riferimento sono la Capitaneria di porto, competente in materia di sicurezza, accessi negati e battigia, e la Polizia municipale, relativamente a regolamenti locali e occupazioni abusive.

I diritti dei clienti degli stabilimenti balneari

Oltre a quelli generali, sono infine previsti alcuni diritti specifici per i clienti degli stabilimenti balneari.
Si va dal rilascio dello scontrino (per inciso: tutti gli stabilimenti devono accettare i pagamenti con carta, salvo problemi tecnici documentati, e Udicon invita a segnalarle gli eventuali rifiuti) al sapere in anticipo i prezzi dei servizi offerti, che devono essere esposti in modo trasparente e visibile, meglio se all’ingresso dello stabilimento, con possibili sanzioni amministrative in caso di mancata esposizione. Ovviamente, poi, il cliente ha diritto a usare tutti i servizi previsti dal pacchetto acquistato: dal lettino alle docce, dalle cabine agli spogliatoi.

Alberto Minazzi

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Tag:  spiagge