Sono previsti congedi e sospensioni dell’attività autonoma anche per chi è affetto da malattie invalidanti e croniche. Sul fronte tumori sono in crescita tra i giovani quelli della pelle
Maggiori tutele per oltre 4 milioni di italiani colpiti da tumore.
Con il via libera del Senato è diventato legge il pacchetto di misure per l’attività lavorativa di dipendenti e autonomi affetti da tumore o da malattie invalidanti e croniche.
Si tratta di una serie di garanzie in più come congedi e sospensioni dell’attività autonoma per mantenere il posto di lavoro, anche se non è riconosciuto il diritto alla retribuzione. Il finanziamento previsto per la legge, che si applicherà a partire dal 1 gennaio 2026 con un graduale aumento di anno in anno fino al 2035 quando rientrerà a regime con 25,2 milioni l’anno.
Le novità: congedo da 6 a 24 mesi
La norma approvata dà il diritto ai dipendenti pubblici o privati con un grado di invalidità superiore al 74% di conservare il proprio posto di lavoro fino a 24 mesi continuativi o frazionati chiedendo un periodo di congedo che si allunga da 6 mesi a due anni. Una significativa novità se si considera che in passato molti lavoratori venivano licenziati allo scadere dei 6 mesi. Con questa legge invece, durante il periodo di congedo si conserva il posto di lavoro anche se non si ha diritto alla retribuzione né si può svolgere un’altra attività lavorativa. E’ inoltre previsto che al temine di questo periodo il lavoratore possa accedere prioritariamente alla modalità di “lavoro agile”, laddove la prestazione lavorativa lo consenta e di poterlo riscattare, poiché non computato nell’anzianità di servizio, nè ai fini previdenziali, con il versamento volontario dei contributi.
Per quanto riguarda i lavoratori autonomi, la sospensione dell’attività lavorativa per il committente si applica entro un limite di 300 giorni per anno solare.
Permessi retribuiti e diritti dei lavoratori autonomi
La nuova legge, approvata all’unanimità, prevede anche la disponibilità di 10 ore all’anno, rispetto alle attuali 8, di permessi retribuiti per tutti i pazienti fragili che devono sottoporsi a visite ed esami ravvicinati.
Per poterne fruire è sufficiente la prescrizione del medico di famiglia o dello specialista di una struttura pubblica o privata. Per i permessi aggiuntivi scatta l’applicazione della disciplina prevista per i casi di gravi patologie che richiedono terapie salvavita e per i lavoratori vi è un’indennità economica determinata nelle misure e secondo le regole previste dalla normativa vigente in materia di malattia. Il diritto alle ore di permesso in più è riconosciuto anche ai lavoratori dipendenti che abbiano figli minorenni con malattie oncologiche in fase attiva o follow-up precoce o che siano malati rari o cronici con il medesimo vincolo di almeno il 74% di invalidità.
Nel settore privato, l’indennità economica per le dieci ore di permesso arriverà direttamente dai datori di lavoro che poi la recupereranno tramite conguaglio con i contributi dovuti all’ente previdenziale.
Tumori della pelle in crescita tra i giovani italiani, fondamentali i controlli
In Italia si registrano circa 13 mila nuovi casi di melanoma ogni anno.
Oltre la metà dei pazienti, il 55%, è di sesso maschile con un’incidenza maggiore tra i 50 e 70 anni.
Tuttavia il melanoma è tra i tumori più frequenti anche sotto i 50 anni ed è il terzo per incidenza in questa fascia d’età. Secondo un’indagine di IQVIA Italia, le diagnosi sono in aumento tra le persone di età compresa tra i 35 e 50 anni con un incremento progressivo dei casi, pur se i trattamenti stanno migliorando riducendo il rischio di recidiva. Crescono anche le diagnosi precoci, ma rimane elevata la quota di melanomi scoperti in fase metastatica. Se da un lato le terapie hanno cambiato la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi, rimane tuttavia il dato preoccupante che solo il 14% degli italiani ha effettuato il controllo dei nei nell’ultimo anno e la percentuale è ancora più bassa tra gli under 40. Per contro, è in aumento l’uso di creme solari ad alta protezione.