Cento bottiglie di bianco prodotto a Peschiera del Garda hanno riposato per sedici mesi nelle acque di Venezia
Si chiama “under water aging” e i più si staranno chiedendo di che cosa si tratti.
E’ una tecnica di affinamento del vino, letteralmente invecchiamento subacqueo.
In sostanza, le bottiglie vengono immerse in acqua per un periodo di tempo, spesso in ambiente marino, per migliorare il loro sapore. La pratica, che si sta sempre più diffondendo, sfrutta le condizioni stabili e costanti dell’ambiente sottomarino come l’assenza di luce, la temperatura che si mantiene e la pressione elevata che influenzano il processo di invecchiamento del nettare degli dei.
E’ stato così anche per un centinaio di magnum di bianco Lugana Doc, annata 2021, prodotte dall’azienda vitivinicola tenuta Sansonina che si affaccia sulla sponda meridionale del Lago di Garda.
La loro location è stata per 16 mesi la Laguna di Venezia, dove il prezioso liquido ha riposato indisturbato.
La profondità delle acque che dona un nuovo aroma
Le cento bottiglie di pregiato bianco sono state affinate a 8 metri di profondità nella Laguna veneziana a sud, oltre la Giudecca, ancorate con una corda nautica in batterie da sei bottiglie.
Questo bianco Lugana 2021 Sansonina affinato in Laguna per sedici mesi si presenta con un colore brillante e riflessi dorati. “All’odorato esprime un profilo complesso e salino – spiega il responsabile commerciale della tenuta Sansonina Paolo Baraldi -. Questa particolare tecnica ha conferito al vino Sansonina in Laguna 2021, di arrivare a un perfetto equilibrio di sentori di frutta matura ed erbe aromatiche con spiccate note marine che restituiscono al palato un’incredibile freschezza anche nel finale molto lungo”.
L’iniziativa sta proseguendo: già altre cento bottiglie sono state collocate sotto acqua nel medesimo posto in Laguna e saranno recuperate tra altri sedici o più mesi .
“Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti – sottolinea Baraldi – perché abbiamo verificato una diversa evoluzione del vino, che ha acquisito una profondità organolettica e aromatica . Inoltre questo tipo di invecchiamento è importante in quanto mette in connessione le varie figure professionali della filiera, c’è il racconto di una storia fatta di tante persone. Le cento magnum saranno vendute da settembre in un cofanetto realizzato con legno delle bricole veneziane e la stessa ceralacca con cui sono chiuse le bottiglie è di un artigiano del posto”.
I vantaggi dell’invecchiamento del vino subacqueo
Immergere sott’acqua le bottiglie di vino da invecchiare piuttosto che lasciare sviluppare il processo in cantina significa sottoporle a una maturazione più lenta e regolare che garantisce una conservazione di aromi e sapori più a lungo. L’affinamento in profondità protegge il vino dai raggi UV che possono danneggiare il colore e il sapore accelerando l’ossidazione.
I fondali marini inoltre mantengono una temperatura relativamente stabile tra i 10 e 15 gradi, ideale per una maturazione lenta e uniforme mentre l’umidità elevata previene la secchezza e il deterioramento dei tappi.
Infine, la leggera pressione subacquea può favorire una più armoniosa integrazione degli aromi e dei sapori, oltre a mantenere le bollicine più fini nel caso degli spumanti. A favorire un’evoluzione più equilibrata del vino ci pensano poi le correnti marine con il leggero dondolio che aiuta a mantenere i lieviti in sospensione. Un insieme che offre al prodotto migliore qualità e longevità. Le cantine che utilizzano questa tecnica possono produrre vini speciali e da collezione.
Una tecnica innovativa
L’acqua marina in particolare agisce come un isolante, una sorta di ottima cantinetta, che consente al vino di evolversi in modo molto delicato, esaltandone le caratteristiche. Un metodo innovativo che trova ispirazione dagli innumerevoli ritrovamenti archeologici subacquei che hanno mostrato l’esistenza di vini ben conservati in anfore che risalgono a diversi secoli fa. In Italia sono ancora poche le cantine che praticano l’invecchiamento del vino subacqueo, tuttavia in crescita: la prima è stata creata al largo di Portofino nel 2009. Se ne trovano anche a Ravenna, Termoli, Acquappesa in provincia di Cosenza e Scarlino, un comune toscano affacciato sul Mar Tirreno e in Molise.