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Da oggi, benzina più economica, ma rincara il gasolio

Da oggi, benzina più economica, ma rincara il gasolio

È l’effetto del decreto che dà il via, con effetto immediato, al progressivo riallineamento delle accise sui carburanti

Fino a ieri, 14 maggio 2025, a causa delle diverse accise applicate ai carburanti, gli automobilisti pagavano allo Stato 72,84 centesimi ogni litro di benzina acquistato e 61,74 centesimi per un litro di gasolio.
Da oggi, 15 maggio, il vantaggio di chi guida un veicolo diesel ha iniziato a ridursi, con un aumento di 1,5 centesimi al litro del costo del rifornimento e una contestuale identica riduzione del peso fiscale gravante sulla “verde”.

Il decreto e le nuove accise

A rimodulare le aliquote delle accise, ora attestate rispettivamente a 71,34 e 63,24 centesimi al litro, è stato il decreto interministeriale firmato dal titolare dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e da quello dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, di concerto con i colleghi di Governo Matteo Salvini (Infrastrutture e Trasporti) e Francesco Lollobrigida (Agricoltura). E le nuove previsioni sono applicate immediatamente, visto che il provvedimento, pubblicato un po’ a sorpresa in tarda serata sulla Gazzetta Ufficiale del 14 maggio, prevede espressamente l’entrata in vigore dal giorno successivo. Si tratta di un adempimento attuativo del decreto delegato sulla revisione delle accise già previsto dalla riforma fiscale, che prevede un progressivo graduale riallineamento, da completarsi entro 5 anni, dei diversi prelievi fiscali attuati sui carburanti.

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Le ragioni della scelta

La decisione del Governo va inserita all’interno delle più ampie logiche di transizione ecologica.
Il gasolio, infatti, risulta maggiormente inquinante rispetto alla benzina e dunque va trattato all’interno della politica di riduzione dei sussidi dannosi a livello ambientale, che fissa l’obiettivo, all’interno del quadro del Pnrr, a un complessivo taglio di 3,5 miliardi entro il 2030. Al riguardo, il Piano strutturale di bilancio approvato nell’autunno 2024 sottolinea, in un’appendice, come proprio questa mossa è destinata ad avere effetti rilevanti per ridurre la perdita di gettito delle spese fiscali. Nelle previsioni della riforma fiscale, è lasciato uno spazio di autonomia per la concreta quantificazione ogni singolo anno del passo di riallineamento, all’interno di una forbice tra 1 e 1,5 centesimi. E la scelta, per il 2025, è stata per la soglia massima in considerazione dell’andamento dei prezzi per il consumatore finale, che hanno fatto segnare, nell’ultimo bimestre, una riduzione del -3,75% per la benzina e del -3,87% per il gasolio rispetto alle medie del 2024.

Gli effetti concreti e il trasporto pubblico locale

Le indicazioni normative dovranno essere ora applicate da compagnie e stazioni di rifornimento, che saranno dunque chiamate a decidere concretamente la strategia di ammortizzamento delle nuove aliquote.
Dalle accise rimodulate, si calcola che, alla fine del quinquennio, le casse pubbliche potranno aumentare fino a 1,1 miliardi il gettito di entrate, visto che, pur ricordando che i biocarburanti e il consumo destinato all’agricoltura continuerà a beneficiare di un’aliquota ridotta, quelle relative al gasolio potrebbero aumentare di circa 1,93 miliardi a fronte di una diminuzione di quelle sulla benzina attorno agli 830 milioni. Risorse che proprio il decreto interministeriale chiarisce che saranno destinate a incrementare il Fondo attraverso cui lo Stato concorre al finanziamento degli oneri del trasporto pubblico locale e a garantire la copertura del rinnovo contrattuale del Tpl, che potrebbe assorbire circa la metà dell’extragettito.

Alberto Minazzi

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