La classifica 2025 premia Cala Goloritzè, che porta sul gradino più alto del podio il golfo di Orosei dopo il secondo posto di Cala Mariolu nel 2024
Caraibi, Seychelles, Maldive, Grecia?
No: per trovare la spiaggia più bella del mondo possiamo restare in Italia.
La classifica “The World’s 50 Best Beaches” 2025 ha infatti assegnato a Cala Goloritzè il primo posto, confermando l’eccellenza della costa di Baunei e il golfo di Orosei, sulla costa orientale della Sardegna.
Nel 2024, la vicina Cala Mariolu aveva sfiorato il primato, posizionandosi alle spalle della sola Trunk Bay, nelle Isole Vergini Americane. Va inoltre ricordato che, dal 2023, Cala Goloritzè è l’unica spiaggia italiana che si è costantemente posizionata tra le prime 50 del ranking mondiale.

The World’s 50 Best Beaches 2025
“La nostra lista 2025 – spiega il sito ufficiale che pubblica ogni anno la graduatoria – è il culmine di innumerevoli giorni trascorsi dai nostri giudici, dagli ambasciatori della spiaggia e dal team World’s 50 Beaches esplorando spiagge di tutto il mondo”.
Un lavoro che ha portato sul podio, insieme a quella sarda, due spiagge orientali: Entalula Beach nelle Filippine e Bang Bao Beach in Thailandia.
Seconda in Europa e quarta al mondo è stata invece valutata la greca Fteri Beach, nella top ten davanti a spiagge di Polinesia Francese, Repubblica Dominicana, Seychelles, Madagascar, Samoa Americane e alle isole carabiche di Turks & Caicos.
Il nostro Paese, in ogni caso, conta anche su un altra spiaggia al top mondiale: La Pelosa, sempre in Sardegna, ma nella zona nord-occidentale di Stintino, che si è posizionata proprio al 50° posto, 8^ in Europa.
Una classifica parziale, quella elaborata da oltre 1.000 professionisti del viaggio relativa al nostro solo continente, in cui l’Italia occupa 9 posizioni su 50, aggiungendo alle due spiagge già citate anche Cala Brandinichi (26^), Cala dei Gabbiani (27^), sempre in Sardegna, una non meglio definita “No Name Beach” (29^), la Spiaggia dei conigli di Lampedusa (31^), le sarde Cala Coticcio (36^) e Spiaggia di Is Arutas (36^), fino al Paradiso del sub (47^), in Calabria.

I segreti della spiaggia più bella del mondo
“Cala Goloritzè sembra più di una semplice spiaggia: la sua bellezza cruda ha un modo di toccarti emotivamente nel momento in cui la vedi. Che tu stia guardando in basso dal punto di vista sopra o in piedi sulla riva con i piedi nell’acqua, la scena è davvero mozzafiato”. Comincia così la scheda dedicata dal sito del ranking alla miglior spiaggia del mondo, che si era posizionata lo scorso anno al 19° posto assoluto e nel 2023 all’11°.
All’interno di una costa del Baunei definita “sbalorditiva”, le peculiarità sottolineate vanno dal caratteristico apice calcareo di 143 metri, l’Aguglia che insieme all’arco di roccia (una volta di circa 16 metri che si può oltrepassare a nuoto o dalla cui sommità i più esperti possono tuffarsi) costituisce uno dei simboli della spiaggia, all’incredibile limpidezza dell’acqua. “Ma ciò che distingue davvero questa spiaggia – aggiunge la scheda – sono i forti sforzi di conservazione che la proteggono”. Nel 1995, Cala Goloritzè fu infatti dichiarata monumento naturale, con accesso contingentato per chi vi arriva da terra, arrivando a piedi, lungo gli intinerari di trekking recentemente messi in sicurezza, da Santa Maria Navarrese, o via mare, a nuoto o a remi, visto che le imbarcazioni a motore si devono fermare a 200 metri dalla riva.
Alla scoperta di Cala Goloritzè
Alla spiaggia è dedicato un sito internet (golotize.com) dove si possono trovare, insieme a numerose curiosità, tutte le indicazioni per chi volesse recarsi a Cala Goloritzè. Il collegamento via mare, per esempio, è garantito quotidianamente da aprile a ottobre dai porti di Cala Gonone, Santa Maria Navarrese, Arbatax, La Caletta ed Orosei, con un’alta stagione (e conseguente maggior affollamento) a luglio e agosto, anche se il periodo consigliato per una visita va da metà giugno a inizio luglio, tenendo conto di temperatura dell’acqua e lunghezza delle giornate (il giorno del solstizio il sole vi tramonta alle 17). La formazione della spiaggia, che ha origine franosa e offre interessanti fondali di sabbia e calcare per gli appassionati di snorkeling, è recente, risalendo a un crollo della parete rocciosa verificatosi nel 1962. Il toponimo “Goloritzè” si connette probabilmente a termini sardi che significano “serpente” ed è legato proprio all’Aguglia, tra l’altro punto di riferimento, ora attrezzato con oltre 10 vie lunghe, per gli amanti dell’arrampicata. Dal punto di vista naturalistico, il sito internet definisce la spiaggia “un acquario a mare aperto”, per la presenza di numerosi pesci, come occhiate e altri esemplari di Sparidae, abituati alla presenza dell’uomo. In alcuni punti, poi, la temperatura dell’acqua si abbassa fino a 10 gradi per la presenza di risorgive di acqua dolce.
Alberto Minazzi