Società +

70 anni di RAI: cinque tappe per raccontare generazioni e futuro

70 anni di RAI: cinque tappe per raccontare generazioni e futuro

Dal 17 al 26 novembre 2025 a Roma, un’iniziativa che ripercorre il ruolo della televisione pubblica

Quando la televisione italiana della RAI diede il suo via ufficiale il 3 gennaio 1954 (alle 11.00 l’annunciatrice Fulvia Colombo salutò il pubblico e alle 14.30 partì il programma Arrivi e partenze) il televisore era ancora un oggetto raro.
Quel giorno però iniziò un’avventura che avrebbe accompagnato intere generazioni di italiani.
Ed è proprio questo viaggio che celebra l’evento Racconti di generazioni – 70 anni di RAI – tra passato e futuro, in programma dal 17 al 26 novembre 2025 a Palazzo Velli – Expo, Piazza Sant’Egidio 10, Roma.
Promosso da CIAO LAB APS con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di missione anniversari nazionali, l’evento propone cinque incontri gratuiti (con ospiti giornalisti, sociologi, storici della comunicazione) e una mostra fotografica, oltre a una sezione immersiva VR/AR.
Il tutto con un obiettivo: raccontare il ruolo sociale e culturale della Rai, i suoi linguaggi e il suo rapporto con le generazioni.

Dagli anni ’50 al boom televisivo

Quando la tv entrò nelle case italiane, non fu solo per intrattenere.
L’Italia del 1954 era un Paese in ricostruzione e famiglie che possedevano un televisore erano pochissime.
Dapprima quindi il nuovo mezzo diventò motivo di aggregazione nei bar e nei luoghi pubblici, poi lentamente nelle case, dove le famiglie si riunivano davanti allo schermo diventato a poco a poco parte della quotidianità contribuendo al processo di alfabetizzazione culturale, linguistica e sociale. I suoi programmi divennero rituali generazionali.

Rai
In quegli anni nacquero format che tuttora ricordiamo: dal quiz Lascia o Raddoppia? del 1955 al varietà e agli sceneggiati.
Ma c’è un passaggio leggermente successivo, verso gli anni ’60, che merita una menzione: la figura del maestro Alberto Manzi. Sebbene il suo programma Non è mai troppo tardi sia partito nel novembre 1960, la sua genesi è molto rappresentativa del ruolo della Rai negli anni precedenti: alfabetizzare, unificare, dare accesso alla lingua italiana e alla cultura anche a chi ne era escluso.
Del ruolo che ebbe la Rai in questo processo se ne parlerà il 19 novembre nel corso dell’appuntamento “La televisione e i giovani negli anni ’50 e ’60”.

I ’70 e i movimenti: linguaggi in mutazione

Con gli anni ’70, la Rai si trovò inserita in un contesto di grande fermento: movimenti giovanili, cambiamenti di costume, nuove sensibilità.
L’incontro del 20 novembre dal titolo “La Rai e i movimenti giovanili degli anni ’70” evidenzierà questo passaggio della televisione pubblica, che un po’ si reinventò in risposta alle mutate aspettative e ai nuovi stili di vita.
In questo decennio molte produzioni, formati e modalità di racconto si trasformarono: dalla diretta sperimentale alla critica del costume fino all’informazione più vivace.

Linguaggi, tecnologia e futuro

Con il seminario del 22 novembre, “L’evoluzione del linguaggio televisivo”, si cambia registro: non solo cosa raccontava la tv ma come lo raccontava.
Dallo studio monocamera in bianco‑nero degli anni ’50, alla tv a colori, fino ai canali multipli e alle piattaforme digitali, la Rai cambiò anche nel mezzo.
A chiusura, il 26 novembre è prevista un’esperienza immersiva VR/AR, “Il metaverso della televisione”, che collega passato e futuro, permettendo al pubblico di “entrare” nella storia della Rai con modalità contemporanee.
Così la mostra fotografica ‑ aperta dal 17 al 26 novembre (h 14.30‑17.30) e intitolata “La storia della Rai attraverso le immagini inedite dell’Archivio Togliani”, che si propone come immersione visiva in un’epoca, in un mezzo e in una memoria da valorizzare.
La mostra poggia su un patrimonio storico‑culturale concreto: l’archivio della Accademia Togliani, che ha avviato – grazie a fondi del PNRR per la Transizione Digitale – la digitalizzazione dell’“Archivio Togliani” (materiale fotografico, audiovisivo, cartaceo) legato all’attività di Achille Togliani, al cinema, al teatro e alla televisione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.