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Si riaccendono le macchine a Porto Marghera

Si riaccendono le macchine a Porto Marghera

Lieto fine per la vicenda Pilkington: riprende la produzione e si creano nuovi posti di lavoro

 

Ci sono belle storie che possono essere considerate sia il felice traguardo al termine di un duro cammino sia il punto di partenza di un nuovo corso da scrivere passo dopo passo.

Quella dell’impianto Pilkington a Porto Marghera racconta proprio questo. Uno stabilimento fiorente nel settore della produzione di vetro per l’edilizia che, sotto gli attacchi della crisi economica, nel novembre 2012 non ha potuto che cedere terreno, spegnendo l’altoforno e vedendo oltre cento lavoratori usufruire della cassa integrazione. Dopo cinque anni, però, Pilkington è riuscita a ripristinare e rilanciare la propria offerta imprenditoriale.

Uno dei principali interpreti di questa storia a lieto fine è certamente Graziano Marcovecchio, dal 2012 presidente di Pilkington Italia (che fa parte del giapponese NSG Group) e direttore delle Risorse Umane per le attività del Gruppo nel Sud Europa.

Di cosa si occupa lo stabilimento Float di Porto Marghera? «Lo stabilimento di Porto Marghera – spiega Marcovecchio – produrrà 630 tonnellate al giorno di vetro float e periodicamente il vetro extrachiaro Pilkington Optiwhite, estremamente apprezzato per la sua trasparenza quanto impegnativo per la particolare perizia nella realizzazione. Altra linea importante sarà quella del vetro stratificato di sicurezza Pilkington Optilam, che trova applicazione in diversi campi per la sua caratteristica di barriera di protezione: serramenti interni ed esterni, vetrine, pannelli divisori, coperture vetrate. Per la produzione di Optiwhite e Optilam i quantitativi dovrebbero essere rispettivamente di 600 tonnellate al giorno e oltre 2 milioni di metri quadri all’anno. A Porto Marghera sono state richiamate in ruolo le 132 persone che hanno sopportato lo sforzo di questi ultimi anni, alle quali si aggiungono circa 60 nuove assunzioni». Un’attività che, aggiunge Marcovecchio, va inserita anche in un’ottica più ampia: la promozione su vasta scala dell’utilizzo del vetro, materiale straordinario con innumerevoli ricadute pratiche che, date le proprie capacità di riciclo e riutilizzo, risulta vantaggioso anche per il basso impatto sull’ecosistema.

L’altoforno di Porto Marghera ha ripreso a funzionare lo scorso ottobre. Qual è stata l’emozione il giorno della cerimonia inaugurale? «Dopo la chiusura abbiamo immediatamente cercato di farci carico dei problemi di chi lavorava in azienda. Nessuno dei nostri dipendenti ha perso il lavoro. Attraverso i contratti di solidarietà siamo riusciti a mantenere a chiunque un reddito, e ne siamo orgogliosi. Oggi che i momenti peggiori sembrano alle spalle, abbiamo avuto il piacere di mantenere la parola con i nostri collaboratori e riprendere a pieno ritmo la produzione. La gioia provata è indescrivibile. Ce l’abbiamo fatta grazie ad un lavoro di squadra a diversi livelli: dalla proprietà, alla dirigenza, ai dipendenti e soprattutto ai loro rappresentanti sindacali del sito, territoriali e nazionali, dalla Regione Veneto al Comune di Venezia. Ognuno ha fatto la propria parte e si è impegnato per raggiungere il risultato».

«Credo che Comune, Regione e sindacati abbiano lavorato davvero bene insieme – ha confermato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro – per costruire quelle condizioni che ci consentono oggi di riavere lo stabilimento aperto. Dopo 30 anni in cui a Porto Marghera si sono chiuse le fabbriche, questa accensione rappresenta un’inversione di tendenza. Penso che siamo riusciti a farlo tutti insieme, ognuno usando le proprie relazioni. I 130 dipendenti che erano in cassa integrazione e che ora sono tornati nel loro posto di lavoro e i 50 nuovi giovani assunti sono la risposta vera a chi dice che la città rischia di morire di turismo, perché è con esempi come questi che dimostriamo il contrario. È sempre difficile invertire una tendenza, ma è così che si inizia».

Pilkington Italia e NSG Group

Pilkington è presente in Italia dal 1994, dove produce vetro per auto a San Salvo e Settimo Torinese e vetro per edilizia a San Salvo e nello stabilimento di Porto Marghera, esteso per circa 150.000 metri quadri. Possiede inolre una cava di sabbia a Melfi.

NSG Group è uno dei più grandi produttori mondiali di vetro e di sistemi di vetro in tre principali aree di business (Automobile, Edilizia e Vetro Tecnico), con prodotti che spaziano dal primo equipaggiamento auto ai pezzi di ricambio originali, dalle vetrate per edifici alle applicazioni per l’energia solare, dal vetro ultra sottile per schermi digitali alle fibre vetrose utilizzate nei separatori di batterie e nelle cinghie dentate di motori. Oggi il gruppo NSG ha attività produttive in circa 30 Paesi di quattro continenti e vendite in circa 105 Paesi.

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