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MIA “CARA” VENEZIA

Garantire i servizi in Centro Storico costa 41 milioni in più del resto d’Italia. E Roma manda sempre meno soldi…

Essere Venezia costa. E soprattutto amministrarla, costa non poco: almeno 41 milioni in più, ogni anno, rispetto a qualunque altra città italiana, solo per garantire la stessa qualità di servizi. Il dato, adesso, è certificato da uno studio indipendente: quello realizzato dal Centro Studi Sintesi, che ha effettuato una puntuale ricognizione delle principali voci di bilancio e dei dati a disposizione presso uffici comunali e società controllate, quantificando il differenziale non attraverso stime, ma con calcoli puntuali. E leggendo tra le righe dei dati che sono emersi, raccolti in macro temi, si capisce bene perché l’Amministrazione comunale di Venezia richieda dal Governo una maggiore attenzione rispetto ai cinque milioni per il 2016 (e l’impegno per altri dieci l’anno fino al 2022) con cui è stata rifinanziata la legge speciale, per cui si stima un fabbisogno annuo di almeno 120 milioni (per tacere dei 1.250 non ricevuti negli ultimi anni e dei 74 milioni di euro di trasferimenti di parte corrente, pari al 77%, persi tra il 2010 e il 2015, che fanno di Venezia la città più penalizzata dai tagli lineari).
Ma vediamo, categoria per categoria, curiosità per curiosità, le voci che concorrono a comporre i 41 milioni di maggiori costi dei servizi in centro storico.
IGIENE URBANA (EURO): +30 MILIONI. Per conformazione urbanistica della città storica e fenomeni meteorologici (acque alte e basse), è la categoria in cui il differenziale è massimo. Venezia, come evidenzia Veritas, è l’unica città al mondo in cui la raccolta dei rifiuti e lo spazzamento avvengono, sei giorni su sette, esclusivamente a mano, visto che utilizzare un sistema meccanizzato non è possibile per logistica ed efficacia. Sono allora circa 500 le persone impegnate ogni mattina, la metà delle quali con scopa e carrello e gli altri tra assistenti operativi e in barche compattatrici. E, differentemente da quanto si crede, l’influenza del turismo è statisticamente irrilevante. E’ la specificità della città, l’unica ad incidere veramente: se, a Mestre, il costo medio del servizio di raccolta rifiuti è di 156 euro per abitante, in centro storico si sale a 727 euro. Costi che la tariffa distribuisce sui grandi numeri, facendone pesare una metà sulle famiglie e l’altra metà su partite Iva e attività economiche.
CIMITERI (EURO): +2 MILIONI. Nelle grandi città, i cimiteri sono ridotti da uno a tre, di grandi dimensioni. Solo Venezia e Firenze hanno mantenuto una capillarità di campisanti, che costa nell’economia del servizio. Nel territorio del Comune di Venezia, i cimiteri sono 16, otto dei quali in centro storico (con le connesse difficoltà per raggiungere le isole) e sette del totale monumentali (con maggiori costi di gestione). A contenere il differenziale a soli due milioni, l’elevata efficienza del servizio. DEPURATORI (EURO): +600.000. La specificità urbanistica della città lagunare costringe a ragionare per insule (peculiarietà contemplata anche dalle linee della legge speciale) e rende necessaria la previsione di trenta depuratori di piccole dimensioni. L’unico canale che, naturalmente, può contare su un maggior ricambio d’acqua è il Canal Grande, in quanto paleoalveo del Brenta. Gli altri rii, invece, vanno scavati almeno una volta ogni cento anni…
VERDE PUBBLICO (EURO): +600.000. Escludendo i grandi parchi della città, le aree verdi disperse su tutto il territorio comunale ammontano a 40 ettari: in queste, nonostante il verde non sia considerato un servizio pubblico essenziale, oltre che il decoro, va garantita la sicurezza, attraverso le potature. E, nelle isole (dove, per il microclima, ci sono specie che raggiungono curiosamente il trenta per cento di altezza in più rispetto alla terraferma) è richiesto un maggior numero di ore per uomo, con l’impiego anche di personale specializzato, come i “tree climb”: uomini con la fune, che si arrampicano sugli alberi per potarli.
MAREE (EURO): +1,2 MILIONI. Problematica tipicamente veneziana che richiede risorse dedicate da utilizzare principalmente in due direzioni. La prima è quella della posa e la rimozione delle passerelle, che, se la luna non fa le bizze, richiede metà della cifra indicata. C’è poi la manutenzione del sistema di rilevazione, previsione e segnalazione delle maree. E non risultano altre città italiane che abbiano un ufficio comunale istituzionalizzato che si occupi specificamente di maree con competenza.
ILLUMINAZIONE PUBBLICA (EURO): 1 MILIONE. Ebbene sì: per quanto possa sembrare strano, anche illuminare le strade, nel centro storico di Venezia, costa di più. La presenza di tante calli e callette strette e buie, impone di aumentare esponenzialmente, anche ai fini di sicurezza, il numero di punti luce: se, in terraferma, ne bastano 292 per chilometro quadrato, a Venezia ne occorrono ben 804 su un’identica superficie.
RISTORAZIONE SCOLASTICA (EURO): +300.000. L’insularità ha effetti anche sui costi di gestione delle mense scolastiche, incidendo, attraverso trasporti di materie prime e rottura di carico tra mezzi a terra e mezzi in acqua, sul costo di ogni singolo pasto. Così, rispetto all’analogo servizio fornito in terraferma, un solo pasto servito ad un bambino che frequenta una scuola del centro storico costa tra gli 0,76 e gli 0,84 euro in più.
TRASPORTO DISABILI (EURO): +1,2 MILIONI. Le difficoltà del servizio, in centro storico, sono numerose, anche se ad incidere, in questo ambito, sono soprattutto i costi per l’accessibilità ai servizi, che rendono necessarie infrastrutture aggiuntive per permettere al disabile di poter accedere al mezzo di trasporto.
INTERVENTI DI MANUTENZIONE ORDINARIA (EURO): +4,1 MILIONI. Rispetto alla terraferma, i capitolati, in centro storico, hanno costi maggiori in tutti i diversi settori. Per un intervento impiantistico, ad esempio, il differenziale è di un venti per cento in più. Per uno in ambito edilizio, si sale fino al + 30%. Il massimo, comunque, si tocca relativamente alle opere legate alla viabilità: + 80%, perché è chiaro che asfaltare è ben altra cosa, decisamente più semplice, rispetto alla sistemazione dei selciati del centro storico…